Kizombeiros & Kizombeiras, buongiorno con i migliori auguri di buona giornata di lavoro.
Ps: Questo venerdì faremo un'incursione nel mondo del Kuduro & Coupè-Decalè. Condividere l'evento.
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BEST AFRICAN MUSIC - Kuduro vs Coupé Decalé Night at Caffè Cretecheu, Kizomba Romana – Dolci Emozioni.
Momenti intensi di Kuduro vs Coupé Decalé e molti balli da imparare e godere. E' tempo di migliorare la tecnica di ballo e l'intensità dei numeri.
Kizomba Romana è un modo di fare, un modo di stare e di essere.
►Tutti i venerdì a partire dalle
23:00 - Lezioni Gratis di Kizomba
23:55 - Evento Kuduro vs Coupè-Decalè | Kizomba | Zouk | Kuduro | fino alla fine...
►Caffè Cretcheu in VIA ANCONA N.13
Ci divertiremo assai perché solo i migliori amici ci saranno...
L'evento è imperdibile per gli amanti dell'Afrolatin Sound:
KIZOMBA VS ZOUK | KUDURO VS SALSA | DANCE VS SOUKUSS VS REGGAETON
Vi aspettiamo!
ATTENZIONE
[ I nostri amici sono sempre educati e cortesi sia fuori che dentro al locale! ]
[ Si consiglia di arrivare presto altrimenti che senso c'è arrivare alla fine della serata.]
[Tutti sono invitati a creare un ambiente famigliare, amichevole, e molto "kizombeiro". Tutti sul palco a ballare!]
►Kizomba Romana - Dolci Emozioni | Il venerdì Kizomba & Zouk di Roma
(Ogni venerdì al Cafè Cretcheu, in via Ancona 13)
♣Informazioni: 338.4994.766 ♦ 320.5320.188♣
https://www.facebook.com/kizomba.romana
http://www.kizomba-romana.angolaxyami.com/
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Anderson, Nikki con due “k” e Anderson come Pamela Anderson o Edward Anderson, fate voi, è una cui piace l’argent, beaucoup d’argent, sempre più d’argent, come dicono i francesi. Per cui, quando le chiedi perché si sia data al porno che aveva solo 19 anni, non fa una piega. «Soldi. Con la mia prima pellicola (La Piramide 3, ndr), ho comprato macchina e casa». Non fa una piega. Ecco, forse alle signore, il nome della diva dell’hard giunge nuovo. Chiedete ai maschietti. Tutti conoscono Nikki Anderson. Pure gli avvocati che, come dice lei, «Sono miei grandi fan, altroché. Ci provano sempre». Anche a Brescia, dove l'ex pornostar vive da 7 anni. Qui ha trovato l'amore della sua vita. Marco, un barman. Da Brescia vuole iniziare la sua nuova carriera di dj.
Già, perché Nikki è una delle porno star più conosciute al mondo. Ha interpretato film osè ovunque,Da pornostar a dj, la storia di Nikki persino in Egitto, perché «una volta giravano un sacco di soldi, e i set si facevano dappertutto, a Bora Bora e in Egitto, appunto. Ho girato il mondo». Ha persino vinto due Hot d’Or, uno nel 1997 come miglior starlet europea e uno due anni dopo come miglior attrice.
La vita a Brescia. Basta porno. Perché?«Ero stufa. Prova a immaginare: tutti i giorni nuda, a condividere la mia intimità con un estraneo. All’inizio va bene, ma poi ti senti logora, vuota. Poi temevo di contrarre qualche malattia. Sul set ti sottopongono a controlli del sangue e tutto il resto, ma c’è chi imbroglia. E parliamoci chiaro: l’hard stava implodendo. Guarda come s’è ridotto ora: non ci sono più i cachet di una volta, colpa di You-porn e delle troppe attricette». Spenti i riflettori, Nikki s’è infilata maglioncini morigerati e s’è data alle ospitate in disco, con il giro del produttore Riccardo Schicchi. Ora, che lavora con un’altra agenzia e vuole fare la dj, s’è trasferita a Brescia, dove sette anni fa ha incontrato l’amore della sua vita, Marco, un ragazzo di qualche anno più giovane che fa il barman e l’accompagna ovunque vada e con cui per ora non intende metter su famiglia. Non che la città, e più in generale l’Italia, la entusiasmino: troppi pregiudizi, troppi sguardi volgari, troppe persone che sorridono con malizia quando la riconoscono, mentre in Ungheria o in America la mentalità è un’altra, «Nessuno ti giudica».
Ma veniamo al gossip. Fuori qualche veleno sui divi italiani dell’hard. Rocco Siffredi: «Uno str… Ti tratta come fossi un animale, non una donna. Non un filo di sensibilità, di tatto. E’ un egocentrico insopportabile. Sa una cosa? Gli attori italiani del porno sono i più incompetenti con cui abbia mai lavorato. Dei lazzaroni». Eva Henger: «E’ ungherese come me, abbiamo la stessa indole riservata e una storia simile, entrambe ci siamo tolte dal giro». Cicciolina: «Tempo fa mi ha chiesto di entrare in politica con lei. Ho rifiutato, anche se erano soldi facili». Perché? «Non mi andava di fare l’oca in Parlamento o in qualsiasi Giunta d’Italia. Sono una professionista, non una cialtrona». Un giudizio pure sulla sexy barista Laura Maggi: «Figuriamoci. Di quella non parlo. Non è mica seria, quella lì. Secondo me non sa fare i cappuccini, per questo si veste a quel modo. Non mi faccia dire altro perché sono una signora».
Alessandra Troncana | Corriere
Ho un solo rimpianto nella vita: di non essere qualcun altro. Woody Allen
Tra vent’anni non sarete delusi delle cose che avrete fatto, ma di quelle che non avrete fatto. Mark Twain
Ci sono molte cose che butteremmo via volentieri, se non temessimo che qualcun altro le raccogliesse.Oscar Wilde
E’ meglio pentirsi di ciò che si è fatto, o pentirsi per ciò che non si è fatto? Anonimo
Finchè dura il pentimento, dura la colpa. Jorge Luis Borges
Una volta il rimorso veniva dopo, adesso mi precede. Ennio Flaiano
La parola più ragionevole che sia stata detta sul celibato e sul matrimonio è questa: qualunque cosa farai, te ne pentirai. Nicolas de Chamfort
La gelosia è il più grande di tutti i mali e quello che ispira meno pietà alle persone che la provocano. François de La Rochefoucauld
Il rimpianto è il passatempo degli incapaci. Ugo Ojetti
Nessuno mi ha mai detto che il rimpianto si sente come la paura. Clive Staples Lewis
In vecchiaia ci si pente soprattutto dei peccati non commessi. William Somerset Maugham
La parte preparatoria dei rimorsi, di solito, è abbastanza piacevole. Marcello Marchesi
Sposarsi o non sposarsi non è importante. In ogni caso ti pentirai. Socrate
UNA SACCA DI SANGUE - Franck Gerow, chirurgo del Jefferson Davis Hospital di Houston, in Texas, ebbe la folgorazione maneggiando un sacca di sangue in materiale plastico che, come ricorda Teresa Riordan, autrice di Beauty: A History of the Innovations That Have Made Us Beautiful (e giornalista del New York Times), gli diede la sensazione di toccare un seno femminile. Da quell'intuizione all'impianto della prima protesi il passo fu decisamente breve. Il test di esordio venne effettuato su una cagnolina, Esmeralda, che pur non mostrando segni di rigetto (fatto questo che portò Gerow a definire la sua protesi "innocua quanto l'acqua"), dopo alcuni giorni si strappò via i punti di sutura a morsi, ponendo fine alla sperimentazione.
IL PRIMO INTERVENTO - Nella primavera del 1962 Gerow e il collega Thomas Cronin effettuarono il primo intervento di mastoplastica al silicone della storia sulla trentenne Timmie Jean Lindsay. In realtà la giovane aveva interpellato i medici soltanto per la rimozione di un tatuaggio e furono proprio i due chirurghi a chiederle di prestarsi come volontaria per quella sperimentazione, proponendole in cambio di correggere le sue orecchie a sventola. Quando Lindsay si risvegliò dopo l'operazione con un seno passato dalla misura coppa B a quella C fu entusiasta e lo fu ancora di più quando si accorse che passeggiando per strada attirava concupiscenti sguardi maschili.
LA PROTAGONISTA - Oggi Timmie Jean Lindsay, che per lungo tempo ha tenuto nascosto l'intervento ad amici e familiari, racconta che gli effetti esteticamente benefici dell'operazione alla quale si sottopose mezzo secolo fa sono durati all'incirca quindici anni, dopo di che l'azione del tempo ha iniziato a farsi sentire. «Pensavo che i miei seni sarebbero rimasti alti e sodi per sempre. Ma non è andata così - ha sottolineato l'ottantenne signora Lindsay - perché come quelli normali tendono a scendere verso il basso con l'avanzare dell'età». Ma la pioniera del seno aumentato è comunque felice di quel piccolo pezzo di storia, anzi due, che ancora custodisce all'interno del suo corpo: «E' bello sapere di essere stata la prima».
AL MOMENTO GIUSTO - Successivamente Gerow e Cronin presentarono la loro tecnica durante una conferenza della Società Internazionale dei Chirurghi Plastici che si tenne a Washington DC nel 1963 e l'entusiasmo che suscitò fu la più valida certificazione di avere tra le mani quello che sarebbe diventato un vero e proprio fenomeno sociale. Non bisogna dimenticare che in quegli anni il look procace di dive del calibro di Marilyn Monroe e Jane Russel faceva sognare gli uomini e provare invidia e desiderio di emulazione a molte donne. Inoltre quello fu anche il periodo nel quale iniziò la pubblicazione di Playboy, mentre la Barbie esordiva sugli scaffali dei negozi di giocattoli.
LE TECNICHE PRECEDENTI - Come ha descritto Teresa Riordan nel suo libro, a partire dagli ultimi anni del 1800 i medici hanno tentato in molti modi di assecondare le richieste delle donne che volevano ingrandire il proprio seno. Si iniziò con iniezioni locali di paraffina, pratica che venne ben presto abbandonata poiché la paraffina tendeva a infiltrarsi nei tessuti circostanti, con gravi danni per le pazienti. Tra gli anni Venti e Trenta si provò, anche questa volta senza successo, a spostare il grasso da altre parti del corpo al seno. Negli anni Cinquanta invece i chirurghi plastici pensarono che fosse sufficiente inserire qualcosa nel petto delle donne per raggiungere l'effetto desiderato. Poliuretano, cartilagini, spugne, legno e persino sfere di vetro però non portarono a risultati accettabili. Infine meritano un cenno le soluzioni non chirurgiche che oltre a migliaia di lozioni e pozioni prevedevano anche pompe per il sottovuoto, dispositivi di aspirazione e reggiseni imbottiti o gonfiabili.
AI GIORNI NOSTRI - Recentemente la Società Internazionale dei Chirurghi Plastici ed Estetici (Isaps) ha promosso un sondaggio, attraverso il quale ha invitato circa 20.000 specialisti di tutto il mondo a rispondere a un questionario nel quale veniva loro richiesto di elencare tutti gli interventi eseguiti nel 2010. Le risposte complete giunte all'Isaps sono state 698 e in base a queste sono state stilate delle graduatorie che evidenziano gli interventi più diffusi e la loro distribuzione geografica. Nel corso dell'anno oggetto del sondaggio gli interventi di mastoplastica sono stati 1.506.475, dei quali 333.648 negli Stati Uniti, 254.214 in Brasile, 85.099 in Messico e 75.225 in Italia, che chiude al quarto posto tra le nazioni più rifatte, ma raggiunge il terzo nella graduatoria relativa al numero di interventi rispetto alla popolazione totale, subito dietro Brasile e Grecia.
Emanuela Di Pasqua | Corriere della Sera