La Cina di Roma è emersa come un fiume carsico chiedendo giustizia per Zhou Zheng e Joy e più sicurezza per tutti. Migliaia di cinesi - oltre diecimila secondo gli organizzatori - hanno sfilato dal centro alla periferia della capitale per ricordare il giovane padre e la figlia di appena nove mesi uccisi in una rapina una settimana fa. Da piazza Vittorio, cuore della Chinatown romana, a Topignattara, il luogo del delitto, fin sotto il palazzo della periferia est dove la famiglia di commercianti cinesi abitava e dove è stata distrutta da due banditi ancora latitanti. Una manifestazione senza precedenti e ordinata, a cui hanno partecipato anche centinaia di romani e di immigrati di altri Paesi, che in gran parte si sono uniti dopo una fiaccolata a Torpignattara. 'Vogliamo piu' sicurezza, vogliamo giustizià, hanno urlato senza sosta in cinese - poche volte in italiano - i manifestanti, specie i tanti giovani della comunità. Drappi neri e bianchi nelle prime file riproponevano gli stessi slogan, con in più un 'No alla violenza'. Molti partecipanti portavano fiori bianchi e gialli, candele o un fazzoletto al braccio. In testa al corteo alcuni parenti delle vittime, tra cui il fratello di Zhou, tenevano tra le mani grandi foto del 31enne ucciso e della figlioletta. All'arrivo in via Giovannoli, dove é avvenuto il massacro, una cognata del commerciante assassinato si è gettata disperata sui mazzi di fiori, in una calca di fotografi e telecamere. Altri familiari piangevano a dirotto.
La manifestazione ha attraversato la nuova Roma multietnica, dall'Esquilino ormai enclave cinese al Pigneto molto nordafricano, contiguo a 'Torpigna', come lo chiamano i romani. "Basta, abbiamo sofferto troppo - dice Lingli Yang, 27 anni, da 13 in Italia -. Ci prendono sempre di mira perché pensano che siamo tutti ricchi, ma non è così. E chi sta bene ha lavorato tanto". "Non ne possiamo più, subiamo furti e rapine e molti non denunciano perché ci sono troppe difficoltà - afferma Antonio Dong, 40 anni, erborista". "Sono orgogliosa della mia gente", dice la portavoce della comunità cinese, Lucia King. C'é anche Rita Pozzato, madre di Vanessa Russo, uccisa nel 2007 con la punta d'ombrello da una ragazza romena durante una lite nel metrò: "C'é troppa violenza e poca giustizia", lamenta. Tra i politici il presidente della Regione Lazio Renata Polverini, che dice "Non deve mai più accadere". Per il Campidoglio il delegato alla sicurezza Giorgio Ciardi; è rappresentata anche la Provincia, oltre a esponenti locali di tutti i partiti. In piazza Vittorio i negozi per una volta hanno chiuso dopo pranzo. Le serrande abbassate a lutto sono la voce forte di Chinatown.
Wednesday, January 11, 2012
Cinesi uccisi a Roma: Migliaia di cittadini in strada, “basta violenza”
Subscribe to:
Post Comments (Atom)
No comments:
Post a Comment