Nuovo record per il debito pubblico italiano, che nel secondo trimestre del 2012 è schizzato al 126,1% del Pil. Sono i dati resi noti da Eurostat. Nel primo trimestre aveva già raggiunto il picco di 123,7%, il più alto dal ’95 quando era al 120,9%. L’Italia si conferma seconda solo alla Grecia, il cui debito è ora al 150,3%.
Nel secondo trimestre, il debito dei governi dell’area euro è salito al 90% del Pil dall’88,2% del primo trimestre. In totale - segnala l’Eurostat - si tratta di 8.517 miliardi di euro. Considerando l’Unione a 27 membri, il debito è salito dall’81,4% all’84,9% del Pil a 10.840 miliardi. Nel periodo aprile-giugno, il debito è salito in 20 dei 27 Stati dell’Unione Europea fra cui l’Italia dove ha raggiunto il 126,1% del Pil (1.982 miliardi) dal 123,7% del primo trimestre. Il Paese più indebitato resta la Grecia con il 150,3% sul Pil dal 136,9% del primo trimestre anche se in termini assoluti si tratta di 300 miliardi. L’Italia occupa la seconda posizione seguita da Portogallo (117,7% a 198 miliardi) e Irlanda (111,5% a 180 miliardi).
I Paesi più virtuosi sono Estonia (7,3% del Pil), Bulgaria (16,5%) e Lussemburgo (20,9%). Per quanto riguarda la Germania, il debito tedesco è superiore a quello italiano in valori assoluti (2.169 miliardi), ma in rapporto al Pil si attesta all’82,8% (era 81,1% nel primo trimestre). La Francia è appena sotto la Penisola in termini assoluti a 1.832 miliardi, ma rispetto al Pil la percentuale è del 91% (era 89,1% nel primo trimestre). La Spagna ha un debito di 804 miliardi con un’incidenza sul Pil del 76% dal 72,9%. Il Regno Unito, infine, è fra i pochi Paesi ad essere riuscito a ridurre il debito nel trimestre portandolo dall’86,1% all’86% del Pil per un totale di 1.318 miliardi di sterline.
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