Thursday, November 17, 2011

Roma, anche se lo sciopero non decolla e' un martirio per i turisti (17/11/2011)

Roma, anche se lo sciopero non decolla e' un martirio per i turisti (17/11/2011)

Sunday, November 13, 2011

Governo Monti: Primo, colpire i privilegidi di Paolo Flores d’Arcais

L'augurio è che Napolitano consideri zero le minacce e i ricatti che il Caimano di Arcore va sciorinando nei suoi prevedibili colpi di coda. L'augurio è che Mario Monti faccia altrettanto coi tentativi di invischiarlo in trattative e veti che vogliono garantire all'amico di Putin le uniche due cose che gli stanno davvero a cuore: l'impunità giudiziaria e un potere orwelliano sulle tv (da questi due elementi dipendono infatti le quotazioni in borsa della sua "roba", Mediaset in primis). L'augurio, insomma, è che Monti mostri coerenza rispetto a quanto detto esplicitamente sul programma (basta privilegi!) e fatto trapelare sui ministri (nessun esponente dei partiti, dodici personalità indipendenti di alto profilo). E che le parole valgano esattamente per il significato che leggiamo nel vocabolario ("privilegio: vantaggio che consente di sottrarsi a determinati obblighi").

Quale sia il privilegio dei privilegi è noto anche ai sassi: essere, di fronte alla legge, più eguali degli altri. Fino all'impunità. Di questo privilegio, l'aspirante dittatore dello Stato libero di Bananas ha goduto in modo abnorme, spudorato, insultante per la Costituzione e per i cittadini. E ne hanno goduto di riflesso i suoi complici, i suoi gazzettieri, i suoi ruffiani.

L'altro privilegio, inqualificabile perfino in qualsiasi capitalismo con un residuo di dignità civile, è il regalo munificentissimo fatto ai signori dello "scudo fiscale": tassazione al 5% anziché al 30% che hanno pagato i ricchi fiscalmente onesti, e nessuna delle multe salatissime ed eventuali sanzioni penali previste per i comuni evasori e riciclatori. Chiedere la restituzione di quel 25% (che frutterebbe al bilancio dello Stato la bella cifra di 27 miliardi) dovrebbe andare da sé. Con l'appendice di una legge draconiana sull'evasione "ordinaria", senza la quale non ci sarà mai un briciolo di equità ma la logica della rapina, degli amici degli amici e della "legge" del più forte (o più ammanicato, che è lo stesso).

Insomma, i soldi dei "sacrifici lacrime e sangue" si possono prendere da chi le lacrime le ha imposte al paese e il sangue lo ha succhiato a suo profitto, altrimenti salvezza nazionale non sarebbe più la salvezza di tutti (la "nazione" è innanzitutto il terzo stato) ma dei privilegiati, cui Monti promette di non guardare in faccia. E la giustizia è l'ambito su cui è nata la crisi, che ci portiamo dietro da quasi vent'anni, da quando si è voluto seppellire Mani Pulite anziché prolungarla in un'autentica rivoluzione morale e istituzionale. Farne mercimonio per ottenere il voto del Caimano, ora che il suo potere di menzogne e ricatti sta andando in frantumi, sarebbe la più stupida delle rese


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Saturday, November 12, 2011

Se le notizie del carcere interessano agli italiani sempre di più'

La nostra sfida per un giornalismo d'inchiesta libero e partecipativo, aperta a giornalisti free lance, ricercatori, attivisti, cittadini esperti o testimoni di eventi rilevanti, è partita dalle carceri.

Durante i mesi di agosto, settembre e ottobre, Pasquale Anselmi, Valentina Ascione e Simone Sapienza sono entrati per Fai Notizia in otto diversi istituti di pena per raccogliere testimonianze di un sistema ormai al collasso.

Nasce così "Giustamente". Non una semplice video-inchiesta, ma un viaggio esclusivo all'interno di alcune tra le realtà più problematiche del pianeta carcere; in angoli remoti, in cui nessuna telecamera era mai entrata prima, dove vivono stipate migliaia di persone, confinate oltre i limiti della legalità costituzionale, tra miseria e solitudine, ai margini di una società per lo più ignara del dramma che ogni giorno si consuma nelle nostre galere.

Guarda "Giustamente – Viaggio nelle carceri d'Italia"Abbiamo poi scelto di mettere il materiale a disposizione di telegiornali e reti televisive pubbliche e private, per favorirne la maggior diffusione possibile e riparare, almeno in parte, al grave deficit di informazione su un tema rimosso dall'agenda politica del nostro Paese.

Gli spettatori, sommando tutti gli spazi televisivi dedicati finora all'inchiesta sulle carceri, sono stati 16 milioni 776 mila!

Inoltre i dati degli ascolti dimostrano che - al contrario di quanto si dice - c'è interesse del pubblico quando media se ne occupano.

Qualche esempio: il servizio sulla crisi del sistema penitenziario con le immagini girate da Radio Radicale, andato in onda come 13esima notizia su 19 nell'edizione del

Tg5 delle 20, ha registrato un ascolto medio di

5.430.188 e lo share del 20,83 per cento,

superando di quasi 350 mila telespettatori la media dell'edizione di quella sera che si è attestata a quota

5.082.949 con uno share del 20,18 per cento.

L'edizione del

Tg3 delle 19 sulle condizioni della casa circondariale di Brescia ha registrato un ascolto di 3.136.044 telespettatori, con uno share medio del 16,42%. Facendo registrare

505.000 telespettatori in più della media dell'edizione, nonostante fosse la penultima notizia in scaletta.

Ma non è tutto. La puntata dell'approfondimento del

Tg5 "Terra!" dal titolo "Codice a sbarre", interamente dedicata al carcere con ampi estratti dell'inchiesta di Radio Radicale ha incassato il

record di ascolti della stagione superando anche la puntata speciale sugli scontri del 15 ottobre.

Alla luce di questi dati, ora che il tabù è stato infranto, grazie anche a chi, come Bianca Berlinguer e Clemente Mimun, ha voluto accettare questa sfida di Radio Radicale, così come

Andrea Managò per L'Espresso e

Eugenia Romanelli per Il Fatto Quotidiano, non c'è davvero più ragione per l'informazione di sacrificare quel che il Presidente della Repubblica ha definito "una prepotente urgenza sul piano costituzionale e civile".

Via | Fainotizia
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Governo: dimissioni, folla in strada aspettando il suo passaggio

ROMA, 12 NOV - Contestatori, curiosi e anche alcuni sostenitori si sono radunati in serata prima davanti a Montecitorio, poi a Palazzo Chigi e Palazzo Grazioli.

Centinaia di persone si sono poi concentrate davanti al Quirinale in attesa delle annunciate dimissioni del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

Il premier ha lasciato Palazzo Chigi tra le urla della gente, contestati anche diversi ministri.

Roma 12 novembre 2011 - Palazzo Grazioli accerchiato - Se Berlusconi lascia!

Roma 12 novembre 2011 - Palazzo Grazioli accerchiato - Se Berlusconi lascia!
- restano aperti molti nodi, ma il dato di fatto e' che lui, Silvio Berlusconi, lascia l'incarico di Premier.
- un punto dolente: cosa verra dopo? Quali sono queste riforme dolorose che nessuno vuol fare?
- una cosa e' certa, agli italiani si aspettano tempi duri, molti duri.
- tra la folla c'e chi grida al complotto, al Colpo di Stato della Finanza globale. Se Silvio lascia, calerà lo Spread?

Stiamo a vedere!

Gli ultimi momenti di Silvio Berlusconi come Premier italiano

Roma 12 novembre 2011 - Palazzo Grazioli accerchiato!
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