Wednesday, August 7, 2013

I 100 giorni di Letta e l’Italia che muore, di Francisco Pacavira

100 giorni di letta - pacavira

LA MATEMATICA NON E' UNA OPINIONE | I numeri sottostanti servono a far riflettere la classe politica italiana, gli intellettuali, e la società in generale.

ITALIA SANGUINANTE. Nel 2012 79mila italiani hanno lasciato il paese, di questi, la situazione anagrafica oscillava tra un minimo di 20 e un massimo di 40 anni. 80% dei nuovi immigrati sono laureati, e circa il 20% hanno un dottorato di ricerca. Questa emorragia di cervelli causerà danni profondi al tessuto produttivo italiano.

I 100 GIORNI DI LETTA. Dopo ‪#‎100giorni‬ l'Italia non è cambiata. Le aziende continuano a chiudere. Le opportunità per i giovanni continuano a scarseggiare, il credito alle aziende è sempre più magro, infine il potere d'acquisto delle famiglie continua a scendere. Servono segnali chiari e forti, cure da cavallo, provvedimenti utili che rispondano a bisogni reali. Cosa ha fatto il Governo Letta tuttora? Chi sta beneficiando dalla sua azione politica ed economica? Quali riforme sono state fatte? E di queste, in quale modo hanno migliorato la vita degli italiani? Se in ‪#‎100giorni‬ non abbiamo visto nulla, sarà difficile vedere il meglio nei restanti. Svegliati Letta Jr. fatti valere, se non oggi, quando?

LA SPERANZA. L'anno 1945 è stato peggiore. L'Italia ha vissuto momenti peggiori e non sarà questa crisi a distruggere il paese. Tuttavia la situazione è preoccupante. Dalla politica all'economia. Dal sistema sanitario alle università. Dall'agricoltura all'industria. Tutto è in fibrillazione, tutto è sotto tensione. Con questo andazzo, domani bisognerà ricostruirsi tutto da capo. Urge dunque che la politica torni ad occuparsi della vita reale dei cittadini. Il Parlamento torni ad essere il luogo precipuo dove si discutono soprattutto i problemi dei cittadini. Urge, inoltre, che la giustizia torni ad essere più equilibrata e credibile. L'impunità dei politici e delle forze dell'ordine deve essere cancellata. Il contrario di tutto ciò si chiama dittatura nascosta.

L'ITALIA DEVE FARCELA DA SOLA. L'Italia merita di più. Gli italiani ce la possono fare, ma hanno bisogno di una guida, hanno bisogno di punti di riferimenti forti e chiari. L'esempio nell'agire per il bene comune, servono esempi, oggi più che mai. Non sarà l'Europa a salvare l'Italia, anzi, il contrario è quello che ci siamo ormai abituati. L'Italia deve salvarsi da sola. Ma per salvarsi, la classe politica, la società civile, i vari gruppi di interessi devono fare un grande esame di coscienza. Niente è eterno, per cui la Repubblica può regredire, la democrazia sgretolarsi, e il welfare sparire da un giorno all'altro. Ecco perché, oggi più che mai, tutti sono chiamati ad interessarsi di più delle sorti del paese.

Tu, si tu, cosa fai per il bene comune? Cosa fai per l'Italia? La crisi non è finita, per cui bisogna trovare nuove forme di lavoro, nuove strade. Questi che lasciano il paese non gettano la spugna, anzi, hanno le palle. Costoro ha deciso di lottare in modo diverso. E tu, cosa farai nei prossimi giorni? Ricordati che è la forza del singolo che trasforma una società.

Cfr. Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/8JI1h

FPB AKA ‪#‎KambasFPB‬

Scrittura Nera - Tutto Succede Per Una Ragione, by Francisco Pacavira

Tuesday, August 6, 2013

Cosa hanno in comune Enrico Mattei & Henry Ford? by Francisco Pacavira

Francisco Pacavira Bernardo

Come sapete, sto studiando la vita e le opere di Enrico Mattei, il visionario italiano che ha fondato l’ENI. Seguendo le sue orme mi sono trovato a leggere alcuni fatti eccellenti della vita di Henry Ford. Proprio lui, l’inventore della nota casa automobilistica americana Ford. Un’idea a caldo circa i punti di contatto tra le due personalità: tutto e due sono stati dei visionari invidiabili; i due sono stati degli incorreggibili ottimisti ed infine grandi leader.

Sia l’imprenditore e manager italiano, sia l’imprenditore e inventore americano, hanno lasciato per le presenti e future generazioni un ricco legato di saggezza e di esempi di vita. Mattei ha cambiato l’Italia, a suo modo. Ford ha cambiato l’America e l’Occidente in generale, a suo modo.

Di Ford, oggi vorrei condividere con voi una delle sue frasi di grande impatto, secondo la quale "Avere un'idea, è un'ottima cosa. Ma è ancora meglio sapere come portarla avanti". In questo momento di grandi difficoltà politiche, economiche e dunque lavorative, ogni buona iniziativa è benvenuta, ma la sostenibilità deve costituire il banco di prova. Per portare avanti nuove idee, ci vogliono nuove idee.

Scrittura Nera - Tutto Succede Per Una Ragione, by Francisco Pacavira

Cosa hanno in comune Enrico Mattei & Henry Ford? by Francisco Pacavira

Francisco Pacavira Bernardo

Come sapete, sto studiando la vita e le opere di Enrico Mattei, il visionario italiano che ha fondato l’ENI. Seguendo le sue orme mi sono trovato a leggere alcuni fatti eccellenti della vita di Henry Ford. Proprio lui, l’inventore della nota casa automobilistica americana Ford. Un’idea a caldo circa i punti di contatto tra le due personalità: tutto e due sono stati dei visionari invidiabili; i due sono stati degli incorreggibili ottimisti ed infine grandi leader.

Sia l’imprenditore e manager italiano, sia l’imprenditore ed inventore americano, hanno lasciato un ricco legato di saggezza, di esempi di vita per le presenti e future generazioni.

Di Ford, oggi vorrei condividere con voi una delle sue frasi di grande impatto, secondo la quale "Avere un'idea, è un'ottima cosa. Ma è ancora meglio sapere come portarla avanti". In questo momento di grandi difficoltà politiche, economiche e dunque lavorative, ogni buona iniziativa è benvenuta, ma la sostenibilità deve costituire il banco di prova. Per portare avanti nuove idee, ci vogliono nuove idee.

Scrittura Nera - Tutto Succede Per Una Ragione, by Francisco Pacavira

Sunday, August 4, 2013

IGNOBILE RAZZISMO | La Torino bene discrimina gli italiani di pelle scura 4Agosto2013

Il sonno della ragione genera mostri. Questa è la chiave di lettura ai crescenti fatti di razzismo in Italia, estate 2013. Aumentano i reati, ma non gli indagati. Se gli atti  di razzismo sono tuttora perseguibili per legge, come mai non scattano nemmeno le indagini? Ho una possibile risposta: la moltiplicazione di questi reati è proporzionale alla crescita del razzismo istituzionale. Da Calderoli in poi, tutto è diventato normale.
Contro la Ministra Cecile Kyenge, non trovo parole per descrivere l’ignobilità di certi atti razzisti messi in atto dalla Lega Nord. Ormai non hanno in senso del ridicolo, e così facendo si sdoganano i comportamenti più animalesche che ogni società umana porta in sé.
Dimostratemi il contrario. Fatemi capire dove sbaglio. Scrivetemi circa lo sbaglio interpretativo. Tutto sarebbe diverso se a partire della classe politica il razzismo fosse condannato, perseguito per legge. Sarebbe diverso se in primis i politici dessero l’esempio, si impegnassero di più nella costruzione di una società multietnica, più aperta, più democratica.
Vi riporto l’ultimo atto della crescente “Onda razzista” in Italia. Nessuna regione d’Italia si salva. Gli atti di razzismo si stanno incrementando dal Nord al Sud, tutto in silenzio. Questa volta è successo nella Torino bene.

Via FPB| #kambasFPB

Il silenzio della ragione, Pacavira

L'ultimo schiaffo a Francesca, torinese con la pelle scura. E' accaduto in un negozio di calzature di un grande centro commerciale. Ma non è un episodio isolato:è accaduto anche quando cercava casa

di OTTAVIA GIUSTETTI | La Repubblica

"Qui non c'è nulla per te, non importa se hai denaro per comprare ciò che io ti posso vendere. Non importa che il mio interesse sia vendere. Per il fatto che hai la pelle scura io non voglio avere nulla a che fare con te". Lei è Francesca, una donna di 33 anni, di origini indiane, adottata all'età di quattro da una famiglia italiana. Vive a Torino da 29 anni. Lavora in uno studio legale, ha abitudini, amici, look italianissimi. Eppure il senso della risposta che si è sentita dare in un negozio di un grande centro commerciale pochi giorni fa quando è entrata per scegliere un paio di scarpe è proprio questo. Un gesto scontato prima di partire per un viaggio: scegliere qualche indumento adatto alla gita. Per Francesca non è lo stesso. Non è sufficiente che parli perfettamente la lingua, non basta che abbia un viso grazioso e occhi scintillanti e puliti. Il colore della sua pelle, in qualche luogo, la rende ancora "diversa". LEI non se ne stupisce e dice "è una cosa con cui faccio i conti da sempre, tante volte ho esitato prima di entrare in un negozio e ho preferito aspettare di tornarci con mia madre, è un fatto evidente che quando sono sola il trattamento che ricevo è diverso". Il "sentimento razzista", quello che negli anni Sessanta a Torino teneva fuori dalle case e dai luoghi di lavoro gli immigrati dal Sud, è vivo più che mai.

Potrebbe quella donna del negozio di scarpe aver risposto che non aveva nulla da venderle per qualche altra ragione se non per il fatto che il colore della sua pelle è diverso? "Ho anche provato a immaginare una ragione alternativa  -  dice Francesca  -  ma certi toni e certi sguardi sono inconfondibili, è anche umiliante doverlo ammettere, ma non c'è equivoco possibile, sono sicura". Insieme con lei era nel negozio la sorella. "Passeggiavamo per i centro commerciale e ho visto in vetrina quelle scarpe un po' tecniche che potevano servirmi per le escursioni più impegnative, ho visto che c'era anche il mio numero tra quelli disponibili e così siamo entrate. Una signora di mezza età mi è venuta incontro e mi ha chiesto cosa desideravo, io ho risposto che cercavo un paio di scarpe e lei mi ha chiesto per chi fossero. 'Per me', ho detto. Allora lei ha risposto 'mi dispiace non abbiamo niente'. Non mi ha chiesto modello o numero, mi ha liquidata così, e ha aspettato che uscissi". Nella domanda: "per chi sono?" c'è il senso dell'intera faccenda.

Francesca non l'avrebbe mai raccontato se non fosse stato per un'amica che ha provato enorme vergogna nel sentire il resoconto di una simile follia. Francesca che è uscita senza dire una parola avrebbe messo l'episodio nel cassetto delle umiliazioni sopportate con rassegnazione, una delle tante. "Sì, ho pensato che avrei ripiegato su un grande magazzino di attrezzature sportive, almeno lì ti cerchi da sola ciò che ti serve, modello e numero di scarpe, e alla cassa ci vai solo per pagare". Una soluzione accettabile, se non fosse per la ragione che la impone. Se non fosse per il pensiero che è costretta a fare una ragazza indiana che subisce la violenza di essere tenuta "ai margini" perché il suo aspetto esteriore evoca origini lontane. Che ha denaro per comprare un oggetto che desidera ma per qualche motivo le viene negato il diritto di spenderlo.

Le scuole torinesi sono felicemente multietniche da anni, i bambini e i ragazzi vivono con estrema naturalezza il fatto di avere compagni africani o cinesi, o indiani. E' una delle ricchezze della città. Come è possibile, allora, che una testimonianza come quella di Francesca riporti l'immagine di una realtà così diversa? "In effetti se devo pensare a un periodo della vita in cui ho avvertito meno la sensazione della discriminazione sono stati proprio gli anni della scuola  -  racconta lei  -  i miei genitori adottivi mi hanno iscritta in una privata pensando che l'ambiente fosse più protetto e che corressi meno il rischio di incontrare umiliazioni. La città non era ancora meta di grande immigrazione dai Paesi extracomunitari, perciò temevano che mi potessi trovare in situazioni difficili. Invece è stato un periodo molto sereno. E devo ammettere che anche nella ricerca del lavoro mi sono sentita a tutti gli effetti una cittadina italiana: ho un contratto a tempo indeterminato in uno studio legale come segretaria e mi trovo benissimo".

Poi però si verificano fatti assurdi nelle circostanze più inaspettate. "La storia delle case non date è ancora vera, per esempio. Io ho fatto una fatica incredibile a comprare l'appartamento dove vivo. Abitavo con i miei genitori a San Salvario e mi piaceva l'idea di restarci anche perché lo consideravo uno dei quartieri più multietnici di Torino. Invece era impossibile convincere i proprietari che ero una cliente affidabile. Una volta, presente l'agente immobiliare, il padrone dopo avermi vista disse che lui non la vendeva la sua casa agli extracomunitari. Io avevo persino una lettera di referenze dagli avvocati dello studio, non ci fu nulla da fare". Alla fine anche per questo Francesca ha aggirato l'ostacolo. Con pazienza, attraverso il passaparola ha trovato una casa e un proprietario senza pregiudizi. Ma è come per le scarpe, in fondo. Esiste una ragione valida per cui la conquista di un diritto indiscutibile debba passare attraverso mille porte chiuse in faccia? "No, non esiste - dice Francesca e quella che risponde è una persona che si considera privilegiata rispetto alla maggior parte degli stranieri che arrivano qui per guadagnarsi da vivere -. Non so immaginare quali fatiche e umiliazioni siano quotidianamente costretti a subire".

(04 agosto 2013)

Thursday, July 4, 2013

Se le idee sono simili a pesci

Francis Pacavira Bernardo

Le idee sono simili a pesci. Se vuoi prendere un pesce piccolo puoi restare nell’acqua bassa. Se vuoi prendere il pesce grosso, devi scendere in acque profonde. Laggiù i pesci sono più forti, più puri. Sono enormi e astratti. Davvero stupendi. Più la tua coscienza è dilatata, più scendi in profondità verso questa sorgente e più grosso è il pesce che puoi pescare.
David Lynch

Thursday, June 13, 2013

Estate 2013: Ecco tutte le sagre in programma a Roma e provincia

Kizomba Romana Eventi

Con l’estate torna anche l’attesa stagione delle sagre e delle feste all’aperto. Dagli gnocchi alla trippa romana, dalla carne di cinghiale al pesce fresco della riviera, a Roma e provincia ce n’è per tutti i gusti e per tutte le tasche. E non mancheranno neppure gli appuntamenti con le tradizionali feste della birra e le kermesse dedicate al vino, a partire da Vinoforum 2013 in programma sul Lungo Tevere Maresciallo Diaz dal 7 al 22 giugno. Di seguito proponiamo una carrellata di sagre e feste all'aperto per trascorrere qualche serata in compagnia senza spostarsi troppo dalla Capitale (il calendario verrà aggiornato man mano che gli eventi ci verranno segnalati).


Vinforum 2013: 2500 etichette e 160 eventi per la kermesse romana dedicata al vino


FESTE DELLA BIRRA
Ardea a tutta birra – dall’ 1 al 16 giugno
Brilli d’autore, festa della birra artigianale a Colonna - dal 7 al 9 giugno
Imperial Beer Party: festa della birra artigianale -  dal 13 al 16 giugno
BirròForum - dal 27 al 30 giugno

TUTTE LE SAGRE DELL'ESTATE 2013
Sagra delle fragole a Nemi – dal 25 maggio al 9 giugno
Sagra della Pizza a Lariano – Dal 6 al 16 giugno


Sagra delle sagne di farro a cineto romano – 9 giugno


Sagra degli gnocchi a coda e soreca – dal 14 al 16 giugno


Sagra del pesce e festa delle tradizioni marinare a Fiumicino – dal 14 al 16 giugno


Sagra del rigatone all’amatriciana a Torresina – 15 e 16 giugno


Sagra della lumaca di Valmontone – dal 27 al 30

VIA | http://www.romatoday.it/eventi/sagre/sagre-estate-2013-roma.html

Thursday, June 6, 2013

INVITO | AFRICA, POPOLI E CULTURE; Per i 50′anni dell’Unione Africana

AFRICA, POPOLI E CULTURE I 50′anni dell’Unione Africana

INVITO | CONVITE {Passa a palavra}

Sabato 8 giugno 2013, dalle 9:30, presso il Collegio San Pietro, la Comunità Angolana organizza una tavola rotonda, denominata AFRICA, POPOLI & CULTURE. L’evento rientra nell’ambito delle celebrazioni dei 50′anni di fondazione dell’Unione Africana.

Ecco, dunque, il programma dell’evento:

09:30 – Messa di Ringraziamento (Missa de Acção de Graças) – Celebra il Don Katchilinguitchimue Obs: Si farà una preghiera speciale per gli 11 anni di pace in Angola.

11:00 – Tavola Rotonda – Oratori: Dott. Habte (Sociologo, Eritrea); Don Costantino (Studioso dell’inculturazione, Camerun); Dott. Moisés Malunbo (Studioso delle culture tradizionali africane, Angola)
- Moderatore: Francisco Pacavira Bernardo (Giornalista)

13:30 – Rinfresco, con piatti tipici dell’Angola

15:30 – Chiusura

Pela Comunità Angolana

ORRORI DELLA LEGGE | Erri de Luca risponde a Giovanardi sulla morte di Stefano Cucchi

stefano_cucchi[1]

Il potere dichiara che il giovane arrestato di nome Gesù figlio di Giuseppe è morto perché aveva le mani bucate e i piedi pure, considerato che faceva il falegname e maneggiando chiodi si procurava spesso degli incidenti sul lavoro.

Perché parlava in pubblico e per vizio si dissetava con l´aceto, perché perdeva al gioco e i suoi vestiti finivano divisi tra i vincenti a fine di partita. I colpi riportati sopra il corpo non dipendono da flagellazioni, ma da caduta riportata mentre saliva il monte Golgota appesantito da attrezzatura non idonea e la ferita al petto non proviene da lancia in dotazione alla gendarmeria, ma da tentativo di suicidio, che infine il detenuto è deceduto perché ostinatamente aveva smesso di respirare malgrado l’ambiente ben ventilato. Più morte naturale di così toccherà solo a tal Stefano Cucchi quasi coetaneo del su menzionato.

Stefano Cucchi, dopo la tortura in carcere-small

Wednesday, June 5, 2013

Quale pensiero filosofico per il futuro dell’Africa? - di Habtè Weldemariam

Alcuni anni fa, in occasione di un incontro che si svolgeva a Frascati, promosso dall’associazione “Nessun luogo è lontano” ho avuto la fortuna di incontrare e discorrere a lungo con il compianto  professor Joseph Ki-Zerbo.
Ero reduce dalla presentazione del discusso documento NEPAD (Nuovo partenariato per l’Africa) presso il Ministero degli affari Esteri di Roma e chiesi a  Ki-Zerbo cosa ne pensasse…

Il professore elogiò la buona intenzione dei redattori del documento ma secondo lui non era stata tenuta nel debito conto la vera essenza del continente africano. «Vede», disse Ki-Zerbo, «lo sviluppo economico e sociale è sempre legato ad una cultura. Ho l’impressione che il documento risponda ad un pensiero di progresso economico di tipo Occidentale… Non si possono sprecare così tante energie per proporre un modello tipo Nepad senza prendere in considerazione la struttura sociale di un popolo nel suo insieme».
Credo di aver compreso le perplessità di Joseph Ki-Zerbo nell’ottobre scorso,  dopo aver seguito il convegno promosso dalla Pontificia Università Urbaniana e dall’Università “Roma Tre” intitolato La philosophie africane: l’antropologie. Un convegno peraltro ricco di spunti, idee e vivacità di pensiero, come spesso capita con gli intellettuali francofoni e lusofoni.
La filosofia non è il mio campo di specializzazione ma, occupandomi di studi e ricerche di antropologia culturale e di narrativa africana, mi sono sempre imbattuto in questioni legate alla cosmologia, alla mitologia, alla saggezza della vita o all’immortalità nelle religioni tradizionali africane; così, tornando a casa dopo il bel convegno dedicato alla filosofia africana non ho potuto fare a meno di porre a me stesso una serie di quesiti: esiste una filosofia africana? Il fatto che la tradizione orale abbia carattere testuale e storico è sufficiente perché si possa parlare di una filosofia? Qual è il ruolo del “pensiero universale” della tradizione africana?  E lo sviluppo del pensiero filosofico africano oggi?

Ridefinire la storia del pensiero africano per reclamarne un riconoscimento

Una giornata di relazioni e di dibattiti per un argomento così vasto certamente non basta per giungere a delle conclusioni, ma il convegno ha comunque rivelato che siamo in una fase di confronto. Non è chiaro se vi è una specifica “filosofia africana” o se nella visione del mondo dell’uomo africano esistono principi costanti e ricorrenti, comuni ed irriducibili, che fanno sì che egli sia guidato nella sua soggettività. Insomma, possiamo parlare di un’alba della “filosofia africana”?
L’immagine “storta” dell’Africa e la sua marginalizzazione nella storia ha le sue radici nella concezione etnocentrica ed evoluzionistica europea; basti pensare alle testimonianze di Erodoto, Plinio il Vecchio, Diodoro Siculo, alla teoria del Buon Selvaggio di Jean Jacques Rousseau e alla concezione hegeliana della storia. Secondo tale concezione l’Africa era una terra abitata da popolazioni primitive, astoriche e prive di razionalità; un pregiudizio che ha fortemente viziato l’immagine del Continente fino ad “inventare” un’altra Africa, che doveva essere salvata dalla sua condizione di barbarie dal progetto coloniale.
Ecco perché, mentre la “castrazione coloniale” non è ancora finita, diversi pensatori africani vedono nella riflessione filosofica una via verso la rinascita africana e per ricrearne l’identità, liberandola il più possibile dagli orpelli di un pensiero altro, che l’ha violentata e resa schiava.
Inizialmente tale pensiero è nato come forma di reazione e resistenza rivolto nel contempo all’Africa e all’Occidente; un tentativo di proporre a sé e agli altri un’immagine positiva in cui potersi riconoscere ed essere riconosciuti. Oggi vuole impegnarsi anche in un confronto in campo internazionale per ridefinire la storia, la cultura, l’esistenza degli africani e reclamare il riconoscimento della propria umanità. Così è iniziata la riscoperta del pensiero filosofico nel Continente, a cominciare almeno dall’Egitto antico di cinquemila anni fa per poi arrivare, via via, fino allo sviluppo filosofico dell’Africa settentrionale con Sant’Agostino, e ai filosofi razionalisti etiopici del ‘500-600, come Weldehiwet e Zera-yaqob.
Su Zera-yaqob è necessario spendere qualche riga, in quanto i suoi scritti stanno suscitando un grande interesse a livello mondiale, ma soprattutto tra gli intellettuali africani. Tra il 1500 e il 1600 in Etiopia vi fu una grande fioritura di pensatori, ma anche incredibili persecuzioni con roghi di pergamene con i quali la Chiesa copta attuò una forte censura contro varie correnti di pensiero filosofico. Tutto ciò che non risultava essere coerente con la teologia e il mito della monarchia salomonide etiopica doveva essere eliminato, con un atteggiamento che oggi potremmo definire anticulturale. In questo contesto la figura di Zera-yaqob è emblematica, essendo uno dei grandi pensatori perseguitati, che viveva esiliato nelle caverne dell’Ambe nell’acrocoro abissino. Dopo 500 anni, finalmente, sono stati scoperti i suoi manoscritti; un tesoro di testi, soprattutto di filosofia, enorme, che richiederà parecchi anni per la sola traduzione, in quanto si tratta dei discorsi scritti in lingua ge’ez , spesso in forma di Qene, con doppiezze semantiche e metafore con cui opporsi ai Neghestat e ai teologi copti, i quali facevano ampio uso di parole e concetti “a doppio taglio”.

La filosofia del riscatto

L’ambito in cui la filosofia africana ha tentato - e tenta - di svilupparsi come scienza moderna è quella incerta zona di confine che separa e congiunge spazi socioculturali, politici, mentali, disciplinari come il dominio coloniale e lotte di liberazione, diaspora, saperi locali e linguaggi disciplinari occidentali. Si tratta di uno spazio ambiguo, lacerato e mal definito che ha reso urgente la domanda sulla identità, personale e collettiva, e che appunto cerca nella filosofia una possibile chiave di risposta, oscillando tra la rivendicazione di una propria irriducibile diversità e l’affermazione della rilevanza universale del proprio pensiero e della propria cultura.
La filosofia africana in senso stretto, intesa cioè come produzione di testi filosofici che si inserisce in un ambito disciplinare istituzionalmente definito, nasce come risposta ai discorsi discriminatori che l’Occidente ha sviluppato sull’Africa, negando agli africani una pari dignità culturale e capacità di pensiero razionale. A partire dagli anni ’20 del XX secolo gli intellettuali africani, spinti da un forte desiderio di libertà, hanno dato nuovi impulsi a dibattiti politici, culturali, sociali e filosofici riguardanti la loro situazione storica, sviluppando in seno alla “filosofia africana”, diverse correnti di pensiero: il Panafricanismo (W. E. B. Dubois), il Conscientismo (Kwame Nkrumah), la Corrente Nazional-Ideologica in cui troviamo la Negritude (Sedar Senghor, Aimè Cesaire); il Socialismo africano (Jomo Kenyatta, Julius Nyerere); la Sage Philosophy, secondo la quale la filosofia in Africa è molto antica e nasce dagli insegnamenti dei saggi, degli anziani; la Filosofia Professionale, che spinge il dibattito in campo internazionale presso alcune università occidentali dove lavorano molti filosofi del Continente nero, detti per questo intellettuali della diaspora; la Corrente Etnofilosofica; la Corrente Critica che nasce in opposizione a quella Etnofilosofica e che attribuisce alla filosofia un ruolo di primo piano nella ricerca dell’identità africana; e infine, la Corrente Ermeneutica. L’approccio di quest’ultima, nel tentativo di oltrepassarne la contrapposizione, tra i due estremi dell’atavismo essenzialista - la etnofilosofia e la critica - e dell’universalismo occidentalizzante, tenta di rielaborare l’esperienza africana alla luce del passato, del presente e del futuro.

Il futuro della filosofia in Africa

Ora le tante considerazioni errate sul “pensiero filosofico africano” sono in via di smascheramento costringendo, soprattutto il mondo occidentale, a rivedere i suoi giudizi e pregiudizi. Molti intellettuali africani, senza fermarsi a banali battibecchi, continuano a percorrere strade nuove per ritrovare la loro identità sostenendo l’idea che la filosofia è un processo essenzialmente aperto, una ricerca inquieta e incompiuta. In questo processo di mutazione decisivo del pensiero filosofico africano c’è un grosso dilemma da superare: la coesistenza tra le norme che regolano il pensiero accademico e il dialogo pacifico del modo tipicamente africano di pensare. Anche perché, parafrasando il pensiero del professor Ki-Zerbo riguardo il documento Nepad, anche una filosofia è sempre legata ad una determinata cultura e si è sviluppata seguendo la cultura che l’ha generata nella sua evoluzione. Dobbiamo inoltre ricordare che «l'Africa di ieri è ancora un dato contemporaneo!».
Mi rendo conto che, in un mondo globalizzato, esprimere l’ “Africa di ieri” come potenza visionaria su se stessa e sul proprio destino è alquanto difficile. Eppure, non solo nel campo del pensiero ma anche all'interno di un linguaggio, la tradizione orale africana conserva tuttora un'importanza sacrale. Ancora sopravvivono le corti dei capi africani tradizionali, dove si ripetono gli stessi riti di cento o di cinquecento anni or sono; la tradizione, la mitologia, le cosmologie vengono ancora assunte come filosofie comunitarie, indipendenti, complementari o alternative rispetto alla filosofia occidentale. La sapienza accumulata nella tradizione orale costituita da miti, proverbi e racconti, riti, nomi, proibizioni e da tutte le manifestazioni della parola e del pensiero sono ciò che si può chiamare pensiero filosofico della tradizione orale africana. Il termine “filosofia” diventa dunque un sinonimo di concezione collettiva del mondo e della vita, una sorta di antropologia spontanea sedimentata nelle categorie della lingua, nelle rappresentazioni sociali e nei costumi. Qui non emerge il nome di qualche particolare personalità, ma il soggetto è la tradizione, la comunità, il popolo.
Tale “spirito” o “stile”, per convenzione tale “filosofia”, mentre in Occidente avrebbe il proprio carattere distintivo in un atteggiamento analitico che conduce alla dominazione della natura e all’atomismo sociale, in Africa troverebbe la propria peculiarità in una visione sintetica del mondo e del sapere che favorirebbe la coesistenza con la natura e la convivenza comunitaria fra gli uomini.
E' giunto il momento di elaborare, comunque, un pensiero africano, teorizzando i valori e la saggezza in esso presenti, dando così un contributo efficace per diffondere nel mondo la ricchezza della spiritualità africana. Si tratta di un richiamo, di una sollecitudine provenienti da ogni angolo della terra dove l’africano è presente  che intende indurre gli intellettuali africani a riflettere sulla propria identità, sul proprio passato e sul presente, a  porre le basi per una salda conoscenza della propria cultura e questo può rivelarsi molto fruttuoso anche nelle scuole africane di filosofia.
Roma, novembre 2006

Monday, June 3, 2013

RAZZISMO ITALICO 2013 | Parlamento europeo, il gruppo degli euroscettici di Nigel Farage espelle Borghezio

Lega-Nord-Mario-Borghezio-condivide-opinione-Breivik[1]

Milano - Il gruppo parlamentare degli euroscettici Efd ha ufficializzato l'espulsione «da oggi» di Mario Borghezio. Fonti del gruppo hanno reso noto che «una maggioranza superiore ai due terzi» si è espresso favorevolmente alla proposta fatta venerdì scorso dal co-presidente Nigel Farage. A quanto si apprende, la decisione è già stata comunicata al presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, con una lettera di Farage in cui si informa che «da oggi» il leghista non fa più parte del gruppo Efd. Nella lettera non vengono indicati motivi specifici.

L'eurodeputato leghista Fiorello Provera, vicepresidente della Commissione Affari Esteri, ha intanto «preso le distanze» proprio da Borghezio per le dichiarazioni a sfondo razzista fatte in una intervista pubblicata sul numero in edicola di Panorama. «Non mi risulta che queste posizioni coincidano con quelle della Lega Nord - ha scritto Provera in una nota - Sicuramente non coincidono con le mie. Credo che queste generalizzazioni o categorie etniche diluiscano il principio di responsabilità del singolo individuo. Principio in cui credo fermamente».

Sul caso Borghezio si è espresso anche Matteo Salvini, eurodeputato leghista e segretario della Lega lombarda, intervistato a La Zanzara su Radio 24. «Non cacceremo Borghezio dalla Lega, non c'è questa possibilità. Lui resta nella Lega, almeno dal mio punto di vista». Certe cose - dice Salvini - potrebbe risparmiarsele, «gli inglesi si sono rotti le balle. Io personalmente l'ho difeso fino alla morte, ma ha detto alcune cose fuori luogo. Si può fare battaglia sull'immigrazione senza parlare di Ku Klux Klan o di meticciato».

Su Panorama Borghezio ha attaccato tra l'altro il ministro dell'immigrazione. «Cécile Kyenge - ha detto - si è comportata in maniera incivile non stringendo la mano al capogruppo della Lega alla Regione Lombardia. Se l'avesse fatto un altro avrebbero detto che è uno stronzo. Invece non è successo nulla». Rispondendo alle domande di Giuseppe Cruciani, Borghezio ha poi aggiunto: «I meticci sono un obbrobrio perché inquinano la differenza tra le etnie, gli antirazzisti italiani sono ignoranti e raccontano idiozie». Citato, infine, Joseph Arthur de Goubineau, diplomatico francese che a metà Ottocento pubblicò un saggio sull'ineguglianza delle razze umane.

Via|Agenzie

Sunday, June 2, 2013

DOLORE & TRISTEZZA | Addio a Little Tony, la musica italiana perde un altro pezzo importante

È morto Little Tony. Il cantante - vero nome Antonio Ciacci - che aveva 72 anni ed era originario di Tivoli (Roma) - era malato di tumore. Il decesso a causa di un tumore alle ossa è avvenuto a Villa Margherita il 27 maggio , dove era ricoverato da tre mesi.
Il funerale si è svolto al Divino Amore, chiesa a cui Little Tony era devoto, tra una sfilata di Ferrari, di cui lo stesso cantante era presidente onorario del club Ferrari e le migliaia di persone tra cui vip e fan che sono accorse a dargli l'umtimo saluto.
Commossa dalla funzione religiosa sua figlia Cristiana non ha retto l'emozione ed ha avuto un mancamento, ma non si è voluta far portare in ospedale ed è rimasta fino alla fine della cerimonia. Presente tra i parroci anche Don Benedetto del villaggio Don Bosco di Tivoli a cui Tony era particolarmente legato. Molti i messaggi di cordoglio per la famiglia, tra i personaggi arrivati a dare l'ultimo saluto Al Bano, Pippo Baudo, Mara Venier che ha condotto subito dopo uno special alla vita in diretta ricordando la straordinaria carriera e vita dell'artista, I cugini di Campagna, Bobby Solo, Rita Pavone, Dario Salvatori, Gianni Morandi e motli vestiti ad Elvis hanno incitato le Ferrari a rombare fuori la chiesa per salutarlo. Enrico Ciacci, fratello di Tony ha pianto per tutta la funzione religiosa e salutato centinaia di persone. All'ultimo momento è arrivato anche il Sindaco Gianni Alemanno a portari i saluti del Comune di Roma. La bara ha salutato il Divino Amore sulle note di Cuore Matto per poi dirigersi al cimitero di Tivoli dove Little Tony è stato sepolto.
Noi della redazione ed in particolare io, che ho avuto la fortuna di conoscerlo gli dedichiamo quest'ultimo saluto.
"La fortuna appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni. E tu hai realizzato il sogno della tua vita. Ma questa non è la fine ma l'inizio di un altro sogno: quello eterno. R.I.P. T.V.B. Rimarrai sempre nei nostri ricordi. (EMANUELA DEL ZOMPO)

ANGELINA JOLIE | Senza seno, dopo la mastectomia, ecco il quadro provocazione

Angelina Jolie senza seno: il quadro provocazione

Il gesto dell'attrice Angelina Jolie, che ha deciso di farsi asportare entrambi i seni per prevenire il cancro, ha ispirato l'artista svedese Johan Andersson che ha deciso di dedicarle un dipinto che la ritrae nuda, senza seno. Celebre per aver dipinto il volto di Amy Winehouse dopo la sua scomparsa, Andersson è il più giovane artista esposto alla National Portrait Gallery di Londra. "Quando avevo 15 anni mia madre ha avuto una grave forma di cancro al seno", ha spiegato Andersson al New York Daily News, chiarendo tuttavia che "è stata abbastanza fortunata da non dover sottoporsi a mastectomia. "La recente notizia su Angelina ha generato in me un'ansia che mi ha spinto a dipingere questo ritratto", ha aggiunto. Il ricavato della vendita dell'opera, valutata circa 22.000 dollari, andrà a un'organizzazione benefica, la Falling Whistles, impegnata nel portare la pace in Congo

Gran Bretagna, le banche continuano a tagliare posti di lavoro

Per le più grandi banche inglesi le difficoltà della crisi sembrano tutt’altro che archiviate. Almeno a giudicare dai continui tagli al personale...
Per le più grandi banche inglesi le difficoltà della crisi sembrano tutt’altro che archiviate. Almeno a giudicare dai continui tagli al personale.
A dirlo è l’agenzia Bloomberg, che ha condotto un’analisi su Royal Bank of Scotland, HSBC, Lloyds e Barclays. Alla fine del 2013 – rivela l’agenzia di stampa americana – tali istituti impiegheranno complessivamente 606 mila persone in tutto il mondo. Si tratta di una sforbiciata pari al 24% (vale a dire a 189 mila persone) rispetto al picco raggiunto nel 2008, quando i dipendenti erano 795 mila. Un numero di occupati così basso non si toccava dal 2004, quando ammontava a 594 mila persone.
Dal 2008 al 2012, d’altronde, anche gli introiti delle banche sono scesi del 13%, arrivando lo scorso anno a 108 miliardi di sterline (164 miliardi di dollari). A pesare è soprattutto la crisi europea, che erode i profitti del ramo d’affari. E gli investitori fanno pressione affinché, per compensare il calo delle entrate, si taglino i costi fissi. Il che si traduce, nella maggior parte dei casi, in pesanti emorragie occupazionali.
Valentina Neri

Friday, May 31, 2013

ITALIA | Politici incapaci di mediare interessi personali e generali, dice Bankitalia

In una situazione economica strutturalmente in ritardo serve un aggiustamento di portata storica, ma i politici italiani stentano a concentrarsi sull'interesse generale.

L'accusa è del governatore di Bankitalia Ignazio Visco.

Dopo anni in cui l'economia italiana è stata la peggiore di quasi tutti i paesi sviluppati "l'aggiustamento richiesto e così a lungo rinviato ha una portata storica .. è un aggiustamento che necessita del contributo decisivo della politica, ma è essenziale la risposta della società e delle forze produttive" scrive il governatore nelle Considerazioni finali di quest'anno.

La recessione sta segnando profondamente il potenziale produttivo e "rischia di ripercuotersi sulla coesione sociale".

L'inversione del ciclo economico verso la fine dell'anno è possibile ma condizionata a una serie di fattori: l'accelerazione del commercio mondiale, l'attuazione di politiche economiche adeguate, l'evoluzione positiva delle aspettative e delle condizioni per investire, la disponibilità di credito.

Nell'immediato le condizioni sono gravi: "lavoro che viene meno e non si crea; imprese che non riescono a modernizzarsi, a finanziarsi, che chiudono, banche indebolite .. tra le quali rischiano di emergere situazioni problematiche".

Ma di fronte a questo quadro "i rappresentanti politici stentano a mediare tra interesse generale e interessi particolari: i cittadini ne ricevono segnali contrastanti e incerti", scrive il governatore.

PER ITALIA NON PRATICABILI SCORCIATOIE CON LEVA BILANCIO

Due giorni dopo l'uscita dell'Italia dalla procedura europea di deficit eccessivo Bankitalia concentra parte delle Considerazioni finali sulla necessità di evitare scorciatoie che passino da un maggior deficit di bilancio.

Visco invita il governo "a non dissipare" il risultato ottenuto a Bruxelles ma a considerarlo "un investimento su cui costruire".

Quindi, va ricordato in primo luogo che, dopo la decisione di pagare parte dei debiti della PA "per quest'anno non vi sono margini di aumento del disavanzo" dal momento che "il margine di fiducia che risparmiatori e operatori di mercato attualmente ci concedono è stretto". E l'Italia, nel corso del solo 2013, ha la necessità di emettere titoli di Stato per 450 miliardi.

Sulle imposte, mentre il dibattito politico è concentrato sull'Imu da ridurre o abolire e sull'Iva di cui cancellare il programmato rialzo, Visco sposta il timing della minor pressione fiscale, anche se pianificabile fin da ora, al medio termine e ribadisce, in linea con la Commissione europea, che si dovranno privilegiare lavoro e produzione. "Il cuneo fiscale che grava sul lavoro frena l'occupazione e l'attività d'impresa".

In tema di entrate Via Nazionale chiede di combattere, anche nella sua dimensione sovranazionale, l'evasione fiscale, fonte di concorrenza sleale e di aumento del carico tributario per i contribuenti in regola.

Al governo poi Bankitalia chiede di dare certezza sulle misure fiscali perchè questo incide positivamente sulle aspettative con un effetto maggiore di sgravi immediati ma di incerta sostenibilità.

IMPRESE: TROPPO POCHE STANNO ACCETTANDO SFIDA CAMBIAMENTO

Al mondo imprenditoriale Ignazio Visco chiede un contributo maggiore di quello fornito sinora al cambiamento che l'Italia deve necessariamente perseguire.

"Le imprese sono chiamate a uno sforzo eccezionale per garantire il successo della trasformazione, investendo risorse proprie, aprendosi alle opportunità di crescita, adeguando la struttura societaria e i modelli organizzativi, puntando sull'innovazione, sulla capacità di essere presenti sui mercati più dinamici". Ma, a differenza del passato, solo alcune lo stanno facendo. "Troppo poche hanno accettato fino in fondo questa sfida; a volte si preferisce, illusoriamente, invocare come soluzione il sostegno pubblico" lamenta la banca centrale.

Reuters|RV

SESSO 2013: un americano su due ammette di averlo fatto con un collega

sexwork-330x185-328x184[1]Un americano su due ha avuto rapporti sessuali con colleghi di lavoro:stando infatti ad un sondaggio condotto e pubblicato dal sito statunitense BusinessInsider.com, il 54% degli americani ha avuto rapporti sessuali con colleghi.

Non solo: il 64% ci ha provato e non sempre ci è riuscito, il 74% ha ricevuto attenzioni che oscillavano tra l’eros e il romanticismo e l’85%pensa che nel fare sesso in ufficio non ci sia proprio nulla di male.

Gli americani quindi ricercano eros e affetto dai colleghi e spesso proprio sulposto di lavoro; attenzione però a non rivelare la scappatella:  il 92% degli intervistati da Business Insider infatti pensa che sia bene che gli altri colleghi, specialmente i superiori, non vengano a sapere niente di liaison nate in ufficio.

Poca fiducia poi per quanto riguarda i rapporti con un superiore: il 64%degli intervistati pensa che un manager farebbe meglio a non avere rapporti con i subordinati. Ovviamente questa è spesso una delle tipologie direlazioni più diffuse; del resto si sa, alle ‘relazioni pericolose‘ è molto difficile resistere.

Gli americani dunque, da bravi stakanovisti, considerano l’ufficio un luogo a‘luci rosse‘: il 90% delle persone infatti ha confessato di aver provato attrazione per un collega o una collega, mentre l’84% ha sognato di intrattenersi in rapporti sessuali con altri dipendenti.

Via|Unionesarda

Ruby bis: pm accusa Minetti "fece sesso a pagamento ad Arcore"

Milano, 31 mag. - "Non diciamo compari, perché è un termine dispregiativo, ma definiamoli sodali e complici". Così il pm Antonio Sangermano definisce, nella requisitoria al processo 'Ruby bis', il legame tra i due imputati Emilio Fede e Lele Mora. Secondo il pm, i due seguivano sempre lo stesso schema nell'individuare le ragazze da portare ad Arcore e nell'inserirle all'interno del circuito. Si comportavano "come assaggiatori di vini pregiati" che valutavano la gradevolezza estetica delle giovani, poi le facevano "un minimo esamino di presentabilita' socio-relazionale" e le immettevano nel circuito. "Questi signori - afferma il pm - hanno condiviso l'organizzazione del sistema che ha dato frutti e vantaggi a tutti". Prima di una pausa, il pm ha spiegato ai giudici di aver depositato una memoria che in 55 capitoli ricostruisce il sistema delle cene".

RAGAZZE "ASSATANATE" DI SOLDI

Le ragazze che si sarebbero prostituite durante le serate ad Arcore erano "assatanate di soldi", secondo Sangermano. Mora e Fede avevano "la consapevolezza che chi sara' disponibile a prostituirsi verra' retribuito" e questo ne dimostra "l'intraneita' al sistema prostitutivo". Parlando dell'ex 'guru dei vip', il pm ha sottolineato che "a volte la disperazione rende gli uomini pericolosi e capaci di tutto", riferendosi al fatto che Mora avesse necessita' di procurarsi denaro per fare fronte alle difficolta' imprenditoriali in cui versava.

"MINETTI FACEVA SESSO A PAGAMENTO E PAGAVA LE RAGAZZE"

"Nicole Minetti svolgeva un ruolo particolarmente delicato, compiendo ella stessa atti sessuali retribuiti e partecipando alle tre fasi delle cene, svolgendo un fondamentale ruolo nella corresponsione di corrispettivi economici alle partecipanti alle serate". Cosi' il pm Antonio Sangermano definisce il ruolo dell'ex consigliera regionale, aggiungendo che "e' falso che le cene fossero ordinari convivi arricchiti al piu' da qualche goliardica scenetta di burlesque". "Non rifaro' il processo a Berlusconi. - ha aggiunto - Qui Berlusconi e' la persona a favore della quale viene apparecchiato un sistema. Le prove dimostrano irrefutabilmente come le cene di Arcore fossero espressione di un sistema prostitutivo organizzato per il soddisfacimento del piacere di una persona, Silvio Berlusconi, e che abbia potuto funzionare grazie alla intermediazione fornita da Fede, Minetti e Mora. Era un sistema, un apparato complesso volto a individuare, reclutare, compattare e remunerare un nucleo di giovani donne dedito al compimento di atti sessuali a pagamento con Berlusconi che elargiva direttamente o tramite Nicole Minetti esborsi in denaro".

"FEDE PORTO' RUBY AD ARCORE, MORA 'SEGUGIO' PER PROTEGGERLA"

Nel corso della sua requisitoria, Sangermano ha ricostruito i ruoli che ciascuno degli imputati nel processo 'Ruby bis' ha svolto nel 'sistema Arcore'. Secondo il pm, "e' Emilio Fede che porta Ruby ad Arcore, da quel momento in poi Mora si prende cura della minore".
  Sangermano definisce "un apparato militare quello che si scatena per salvare e accudire il soldato Ryan che e' Ruby". In questo contesto, sottolinea il ruolo dell'avvocato Luca Giuliante, "tesoriere del Pdl che si scatena per salvare la minore". "Non e' credibile - e' la tesi dell'accusa - ritenere che la persona che presenta la minore al Presidente del Consiglio e la mette nelle mani di Mora taccia la minore eta'".
  Spetta poi, in questa ricostruzione, a Lele Mora essere "come un segugio che segue e protegge" la giovane marocchina.

"RUBY VIVE COME IN VIDEOGAME"

Sangermano si e' soffermato anche sulle ritrattazioni di Ruby che ha fornito versioni discordanti sulle cene ad Arcore durante le indagini e in aula. "Ruby ha mescolato verita' e menzogna. Perche' lo ha fatto? - ragiona il pm - Hanno agito diversi impulsi, tra cui la prospettiva utilitaristica di trarne un vantaggio economico. Ha sempre negato talune circostanze, sempre affermato altre, e si e' contraddetta su altre". "Ha sempre negato dichiaratamente di avere avuto rapporti sessuali tanto meno a pagamento con Silvio Berlusconi - ha continuato il Pm - ha sempre negato di essersi prostituita. Come in un videogame Ruby ha calato persone vere e immaginarie, tentando una impresa ragguardevole: discreditare se stessa miscelando verita' e bugie, poi riconducendo tutto a un furore esibizionistico, a una sofferenza psicologica che la portava a inventare cavolate". 

"QUA PROVE,BERLUSCONI LO GIUDICHERANNO URNE E STORIA"

"Ad altre sedi democratiche spettano i giudizi su Silvio Berlusconi, la vicenda di quest'uomo la giudicheranno le urne e la storia, qua si tratteranno i profili comportamentali in relazione alla valenza probatoria in questo processo" ha proseguito Sangermano. La "madre di questo processo", secondo il pm, e' la legge Merlin, che, "a distanza di 55 anni, resiste intatta e ha mediato tra la liberta' individuale di disporre del proprio corpo e il divieto assoluto di vendere la propria sessualita'. L'interposizione di un terzo che istighi e sfrutti l'altrui sessualita' non e' lecita"

Wednesday, May 29, 2013

Amici 2013: Emma Marrone come Sharone Stone? Web “a caccia” degli slip

Emma senza mutande

Roma, 27 mag. – Il dubbio del giorno e’: “mutande o senza mutande?” Un interrogativo che appassiona gli spettatori di Amici dopo l’esibizione di Emma Marrone al fianco di Greta, Appollaiata su uno sgabello, gambe in bella mostra e slanciate dai vertiginosi tacchi, abito stretto fino al seno, che lei ha definito, in una recente intervista, un peso ingombrantee, asta del microfono piazzata strategicamnete per lasciare il dubbio, la cantante campana ha lasciato all’immgainazione dei telespetattori se indossasse o meno gli slip, considerando che c’e’ un precedente: Emma mostro’ le mutande ad Amici l’anno scorso.

Tuesday, May 28, 2013

LAVORO 2013 | 150mila posti di lavoro disponibili che nessuno vuole (Roma & Italia)

150mila posti di lavoro disponibili che nessuno vuole (Roma & Italia)


ROMA | Panettieri, falegnami, pasticceri e sarti i più richiesti. Anche nel mercato degli infissi il lavoro sarebbe disponibile: esistono 1.500 posti da installatori e l’83% di questi non è ancora stato occupato.

Falegnami, panettieri e sarti: sono soltanto tre delle professioni che nessuno oramai vuole più fare, i cosiddetti lavori ‘dimenticati’.
Secondo un’indagine svolta dalla Fondazione Studi consulenti del lavoro, elaborando i dati segnalati dai 28mila iscritti che gestiscono un milione di aziende, in Italia sono circa 150.000 posti di lavoro disponibili, per impieghi che non si cercano e non si vogliono fare.
Secondo la Fondazione Studi, “in Italia molti posti sono vacanti e soprattutto i giovani cercano sempre le stesse strade, spesso contorte a causa ovviamente della crisi, senza però dimenticare anche le amicizie lavorative e un titolo di laurea che può avere un risvolto negativo della medaglia”.
“In Italia, ad esempio, mancano i panettieri. E’ un lavoro duro – continua la nota – e i turni lavorativi sono principalmente due: il primo nella tarda nottata, il secondo la mattina molto presto. I posti disponibili in questo campo sono 1.040 e non si riesce a coprire il 39% di queste posizioni vacanti. Un altro lavoro particolarmente snobbato è appunto quello del falegname. In questo campo, soprattutto in questo periodo di crisi economica e lavorativa, i ricavi potrebbero essere molto elevati: basta ‘fare il giovane’ presso un falegname esperto e, se si possiede una discreta somma di denaro, si può lavorare autonomamente. I guadagni sono assicurati, ma la strada è lunga e impervia”.
“Anche nel mercato degli infissi -spiega la nota- il posto sarebbe disponibile: esistono 1.500 posti da installatori e l’83% di questi non è ancora stato occupato. Un dato che può far riflettere. Altri due mestieri ‘rifiutati’ sono, nonostante si possa pensare il contrario, quello dei baristi e dei camerieri. Le principali motivazioni -spiega la nota della Fondazione Studi- possono essere principalmente legate agli orari notturni. Spesso queste posizioni sono occupate dai giovani universitari che per andare incontro alle esigenze monetarie legate alle tasse universitarie ‘arrotondano’ con questi lavori cercando di proseguire al meglio gli studi. Nonostante la presenza degli studenti nel settore il settore della ristorazione e dei bar manca nella misura del 14%”.
“Altri posti vacanti – si legge sempre nella nota – possono trovare nel campo della pasticceria, nel campo della macelleria in cui manca circa il 10% dei posti disponibili nelle aziende e, infine, anche nel campo della sartoria dove sarebbero disponibili circa duemila posti di lavoro, previo corso di specializzazione in questo tipo di lavoro. Ci sono poi altre professioni di difficile reperimento, legate però a un preciso percorso formativo. Tra queste gli infermieri, i tecnici informativi e gli operai specializzati”.
“Per quanto riguarda il comparto infermieristico, nel 2012 -sottolinea- c’è stata una richiesta di 22.000 nuove unità; il numero chiuso imposto dal sistema universitario (accettati solo 16mila nuovi studenti alla laurea triennale in scienze infermieristiche), e la ‘poca’ attrattiva del lavoro, hanno imposto il ricorso all’utilizzo di molto personale straniero. In Italia, dunque, ci sono 150.000 posti disponibili -conclude la Fondazione Studi- in questi lavori che nessuno cerca e che nessuno vuole”.

(LabItalia)

ITALIA 2013 | Corte dei conti: «Servono stimoli alla crescita La crisi è già costata 230 miliardi di euro»

ROMA - «Ciò che serve all'Italia dall'Europa sono stimoli per crescere di più, non deroghe per spendere di più». A dirlo è stato il presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino, presentando il rapporto 2013 sul coordinamento della finanza pubblica.
230 miliardi.
In Italia, nel periodo 2009-2013, «la mancata crescita nominale del Pil ha superato i 230 miliardi», ha aggiunto Giampaolino, evidenziando anche che «il consuntivo di legislatura ha mancato il conseguimento del programmato pareggio di bilancio» per 50 miliardi.

Difficile ridurre le tasse.
La riduzione della pressione fiscale è un obiettivo «non facile da coniugare con il rispetto degli obiettivi europei», ha inoltre sottolineato il presidente della Corte dei Conti, evidenziando che «di più immediata percorribilità potrebbe rivelarsi una scelta volta ad aumentare l'equità distributiva del prelievo». Parlando di agevolazioni ha sottolineato come possa essere una «illusione» pensare di trovare dei fondi da una razionalizzazione per un'eventuale riduzione d'imposta.

Pieno asta Ctz.
Il Tesoro ha venduto tutti i 2,5 miliardi di euro di Ctz con scadenza dicembre 2014 con tassi in calo al minimo storico dell'1,113% dall'1,167% dell'asta precedente. La domanda è stata pari a 1,57 volte l'importo offerto. Assegnati anche 987 milioni di euro di Btp a 5 anni indicizzati all'inflazione ad un tasso dell'1,83%.

Monday, May 27, 2013

MUSICA/tristezza| E' morto Little Tony, il "cuore matto" e l'Elvis italiano

Roma, 27 mag. - E' morto a Roma Little Tony. Il cantante, che era ricoverato in una clinica romana per un male incurabile, aveva 72 anni. Nato a Tivoli il 9 febbraio del 1941 si e' spento per un tumore ai polmoni. E' stato uno dei piu' famosi artisti della musica leggera del nostro Paese. Interpreto' in chiave italiana il rock and roll tanto da conquistarsi l'appellativo di "Elvis Presley italiano". Una passione che e' durata tutta la vita: quella per il Rock'n'roll.

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Little Tony ed Eleonora Brown nel film "Un cuore matto...matto da legare"

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Little Tony con Elvis Presley

Con-Alberto-Sordi[1]

Antonio Ciacci, nome d'arte Little Tony, e' ricordato per successi come Cuore matto e 24mila baci, cantata in con Celentano e arrivata seconda al Festival di Sanremo del 1961. Il vero trionfo per l'Elvis de noantri arriva nel 1966 quando porta al Cantagiro Ridera'. La canzone non vincera' la manifestazione, ma vendera' oltre un milione di copie. Altro grande successo nel 1970 e' La spada nel cuore.

  Little Tony si avvicina giovanissimo alla musica, una passione di famiglia. Nel 1958, durante uno spettacolo allo Smeraldo di Milano, viene notato da un impresario inglese, Jack Good, che lo convince a partire con i suoi fratelli per l'Inghilterra, dove nascono "Little Tony and his brothers".

Restera' in Inghilterra per diversi anni ed e' li' che si innamorera' del Rock'n'roll. Tornato in Italia nel 1961 partecipa al Festival di Sanremo: cantera' con Celentano 24 mila baci, arrivando secondo. Sempre del '61 incide diverse canzoni per i film 5 marines per 100 ragazze, Rocco e le sorelle, Nerone '71, La bella americana e Pugni pupe e marinai.

SPAGNA KILLER | Uccisa la Visser, campionessa di volley, e il compagno durante una vacanza

20130528_visser[1]MADRID - Erano 'missing' da due settimane, spariti nel nulla durante un breve soggiorno a Murcia, e la loro prolungata scomparsa non faceva presagire nulla di buono.
I corpi di Ingrid Visser, 36 anni, star olandese di pallavolo - vantava il maggiore numero di presenze, 500, in nazionale, due titoli europei e aveva giocato anche nel Vicenza - e del suo compagno Lodewijk Severin, di 57 anni, sono stati trovati la scorsa notte dai cani poliziotto, seppelliti malamente in una limonaia alla periferia della città. Sui cadaveri un primo esame medico-legale ha riscontrato segni di violenza. Un'esecuzione in piena regola, non confermata dagli investigatori, dopo che l'indagine è stata secretata dal magistrato inquirente.
Tre i fermi finora effettuati nella vicina provincia di Valencia: un 36enne spagnolo, che sarebbe collegato alla criminalità organizzata, e due rumeni, di 47 e 60 anni. Un giallo inquietante che ha lasciato «molto scossa» la famiglia e gli amici di Ingrid Visser, mobilitati fra Amsterdam e il sud della Spagna nelle ricerche con la polizia spagnola e quella olandese. E che ora chiedono piena luce sul delitto. Prima del riconoscimento ufficiale, l'alta statura delle vittime - entrambe di 1 metro e 90 - aveva posto fine anche agli ultimi dubbi che si trattasse della coppia vista lasciare l'hotel Churra-Vistalegre di Murcia, dov'era alloggiata, per l'ultima volta il 13 maggio scorso.
Erano arrivati quello stesso lunedì all'aeroporto di El Altet (Alicante) con l'intenzione di trascorrere tre giorni a Murcia, città dove Ingrid aveva tanti amici e amava tornare: vi aveva vissuto fra il 2009 e il 2011, quando militò nel CAV Murcia 2005, giocando nella Liga spagnola, come aveva già fatto in precedenza con il CV Tenerife e con l'Hotel Cantur Las Palmas. Ma questa volta con Lodewijk - separato, con tre figlie, e da 5 anni suo compagno - aveva un appuntamento importante, fissato per il 14 maggio in una clinica di fecondazione assistita di Valencia. Non ci sono mai arrivati. Così come non sono rientrati ad Amsterdam per la data prevista, il 15 maggio. Da là è scattato l'allarme alla polizia. L'unica traccia il ritrovamento il 22 maggio della Fiat Panda nera che la coppia aveva affittato: era parcheggiata in centro a Murcia e senza segni di effrazione.
Dall'esame di una telecamera, la polizia è riuscita a risalire a un appartamento a Molino di Segura, nella parte nord della città, distante dal luogo di ritrovamento dei corpi, ma dove - secondo fonti vicine alle indagini - potrebbe essere avvenuto il duplice omicidio. La polizia non ha escluso alcuna pista, dal sequestro alla scomparsa volontaria. Un'ipotesi, quest'ultima, scartata dai familiari di Ingrid che avevano confermato il legame forte fra la campionessa di pallavolo e il suo compagno e nessun problema familiare o professionale. Nessun movimento era stata registrato sui loro conti correnti dalla loro scomparsa. Nessuna richiesta di riscatto. Amici della coppia, fra i quali l'ex calciatore Ruud van Nistelroy e alcuni olandesi residenti a Murcia, avevano tappezzato la città di manifesti di ricerche con le foto.
I familiari avevano anche aperto una pagina su Facebookdove far convogliare eventuali segnalazioni. Ma è stato tutto inutile. «È la peggiore notizia che potessimo ricevere - ha detto il presidente della Real Federacion Espanola di Pallavolo, Augustin Martin Santos - tutti desideravamo un epilogo positivo. Siamo tremendamente addolorati». Con la nazionale olandese Visser aveva vinto i principali titoli: campione d'Europa nel 1995 e del Gran Prix nel 2007, oltre a vice campione d'Europa nel 2009; mentre in casa aveva conquistato tre titoli della Lega arancione e tre coppe, oltre alla Challenge Cup.
Il movente dell'uccisione dell'ex olimpionica di volley olandese Ingrid Visser e del suo compagno Lodewijk Severein sarebbe legato a interessi di lavoro. Lo hanno detto in serata in una conferenza stampa il delegato del governo della Regione di Murcia, Joaquin Bascuana, accompagnato dal capo della polizia di Murcia, Cyril Duran. I due non hanno rivelato dettagli sulla natura degli affari e non hanno commentato il fatto che possa tratta

Sunday, May 12, 2013

ITALIA: Una pagina sui quotidiani, i produttori di birra protestano contro l'aumento delle imposte

Industriali della birra sul sentiero di guerra: i produttori protestano contro un nuovo e possibile aumento delle accise sulla birra che renderebbe ancora più precario un quadro dei consumi difficile e in un settore dal quale ogni anno l'erario drena 4 miliardi tra Iva, tasse, accise, contributi sociali.

Gli industriali della birra hanno acquistato una pagina sui principali quotidiani italiani per pubblicare una lettera aperta rivolta alla politica. La lettera, che sarà pubblicata tra domenica 12 e lunedì 13 maggio, non vuole essere una lettera polemica, ma un invito al legislatore affinché faccia una valutazione attenta prima di introdurre possibili inasprimenti fiscali sulla birra. Negli ultimi anni nel settore – animato da multinazionali e società italiane - sono nati 445 micro-birrifici artigianali che hanno creato 4.700 nuovi posti di lavoro. Solo nel 2012 l'occupazione è cresciuta del 4,4%.

«Oggi sentiamo parlare di nuove tasse sulla birra - sottolinea AssoBirra nella lettera aperta. Sappiamo bene che non è facile trovare risorse per finanziare la crescita, ma crediamo che proprio per questo servano soluzioni nuove. Aumentare le accise è una scorciatoia del passato. Anche perché le tasse hanno una conseguenza importante, soprattutto in un momento come questo, sulla vita di tutti gli italiani e non solo sui 35 milioni di connazionali che bevono birra». La politica le chiama con nomi diversi (Iva, accise, Imu, Irap ecc.), ma chi le paga continua a chiamarle tasse.

«Senza alzare i toni – spiega la lettera - abbiamo un invito da rivolgere alla politica. La birra è già discriminata rispetto a tutte le altre bevande non gravate da accisa. In Italia le tasse sulla birra, tra accise e Iva, sono oggi tra le più alte d'Europa: 30 centesimi al litro, cui si aggiunge la doppia tassazione del 21% di Iva. Già oggi un sorso su tre di birra va al fisco. La birra italiana, senza alcun sostegno finanziario da parte dello Stato, contribuisce in termini di entrate per l'erario con una somma complessiva superiore ai 4 miliardi di euro annui solo ritorno derivante delle accise nel 2012 corrisponde a 484 milioni di euro». Nel 2012 la produzione si è attestata a 13,57 milioni di ettolitri (+1,2%) di cui 2 milioni all'export.

«Operiamo in un mercato dove, solo negli ultimi sette anni, c'è stato un aumento della pressione fiscale del 30% - sottolinea Alberto Frausin, presidente di Assobirra -. Il prezzo medio di fabbrica di un un litro di birra lager era pari a 1,1 euro (valore attualizzato al 2012), oggi il costo è salito a 1,40 euro. Tenuto conto della nuova Iva al 21% e delle accise che già gravano sulla birra, l'Italia si attesta tra i Paesi produttori con la pressione fiscale più alta in Europa».

Thursday, May 9, 2013

ITALIA/MAGGIO 2013: Siti razzisti e violenti; è boom in rete, e nessuno li ferma

Migliaia i fan. Incitano allo stupro, sfottono ebrei, obesi, disabili. Il caso Lucarelli.

Non ci sono solo gli insulti via Twitter, che hanno convinto persino uno come Enrico Mentana, che permaloso non è, a salutare tutti e chiudere il profilo.Non c'è solo chi si diverte a fare i fotomontaggi "erotici" della presidente della Camera Laura Boldrini.
E non ci sono solo gli invasati a 5 Stelle, che dal blog del loro guru sono pronti ad augurare incidenti e disgrazie a chiunque osi toccare l'argomento "Beppe Grillo"  (ultima vittima Beppe Servegnini, reo di avere fatto una battuta sul vertice "Letta - Crimi", e che per questo “Non vale nemmeno il prezzo del colpo che meriterebbe ampiamente di ricevere in mezzo agli occhi”).

Un boom silenzioso

La rete, i social network, i blog, strabordano di siti e pagine ferocemente violenti, razzisti, sessisti, dove a personaggi pubblici o meno pubblici vengono di volta in volta dedicate frasi, immagini, vignette di una violenza gratuita e battute da voltastomaco. Il ministro dell'Integrazione Kyenge ne sa qualcosa, visto che da un po' è protagonista di molti tra questi post.
La cosa, purtroppo, non finisce qui. I siti e le pagine in questione sono seguitissime e commentatissime, e il più delle volte i post che seguono questa o quella rivoltante battuta, sono ben peggio dell'originale.

"La Lucarelli? merita lo stupro"

Per capirne il tono basta dare un'occhiata al caso segnalato dalla giornalista Selvaggia Lucarelli, giornalista di Libero e blogger, la cui unica colpa, sembra di capire, è quella di avere un generoso decollete, e di non fare nulla per nasconderlo.
La giornalista, suo malgrado, è stata oggetto delle attenzioni della pagina facebook "Il fantastico mondo di Jack Sborrow", 26.000 fan all'attivo, che senza neanche troppe iperboli le ha augurato presto di subire uno stupro di gruppo. Nulla in confronto al tenore dei commenti che sono seguiti, francamente irripetibili.

Facebook risponde picche

La giornalista ha cercato di segnalare a Facebook la pagina e i suoi contenuti violenti. Ma l'azienda, una volta esaminati, non ha trovato nulla da eccepire, e come lei stessa racconta su Libero di oggi, le ha risposto picche.
"Grazie per la segnalazione ma dopo aver analizzato il caso, troviamo che la pagina non violi le regole della comunità e che non ci siano attacchi a persone per il loro sesso, religione, razza o salute".
"Se minacciano di stuprarti, ci sta. Se dicevano 'ti stupriamo perché sei buddista', forse correvano qualche rischio in più", ha commentato lei ironica.

Montagne di materiale

Il problema, però, resta. Facebook pullula di simili amenità, e gli esempi si buttano.
Da "Piantare Bonsai con nonno Miagi", (7.500 fan), che se la prende con ebrei, neri, handicappati e obesi, a "Mangiare Anatre Vive Partendo Dalle Zampe" (53.000 seguaci), che di quando in quando pubblica foto di minorenni in atteggiamenti "discinti".

Migliaia di condivisioni

Si credono ironici, pubblicano fotomontaggi e battute. E i fan se la ridono, condividendo la spazzatura tra di loro.
Può capitare che un post del genere, come quello che vedete in questa pagina, faccia il giro dei social. E che le autorità li lascino fare indisturbati.

Via|.ilsalvagente.it

Tuesday, April 30, 2013

5 Maggio 2013 STAGE DI KIZOMBA

David Pacavira, stage di Kizomba al Palacavicchi[10]

Kizomba Romana e Compagnia Saoko presentano
STAGE DI KIZOMBA al Palacavicchi,
il 5 MAGGIO, dalle 18:30

Con DAVID PACAVIRA & VERUSCA PAMPANA

Info: https://www.facebook.com/kizomba.romana

I-CORSI-KIZOMBA-ROMABA[8]

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►Kizomba Romana - Afrolatin nights in Rome
♣Informazioni: 338.4994.766 ♦ 320.5320.188♣
https://www.facebook.com/kizomba.romana
https://www.kizomba-romana.angolaxyami.com/

ROMA | Stage di Kizomba con David Pacavira - DOMENICA 5 MAGGIO al Palacavicchi di ROMA

David Pacavira, stage di Kizomba al Palacavicchi

Kizomba Romana e Compagnia Saoko presentano
STAGE DI KIZOMBA al Palacavicchi,
il 5 MAGGIO, dalle 18:30

Con DAVID PACAVIRA & VERUSCA PAMPANA

Info: https://www.facebook.com/kizomba.romana

I-CORSI-KIZOMBA-ROMABA

 

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►Kizomba Romana - Afrolatin nights in Rome
♣Informazioni: 338.4994.766 ♦ 320.5320.188♣
https://www.facebook.com/kizomba.romana
https://www.kizomba-romana.angolaxyami.com/

Monday, April 29, 2013

CERCO AMICI | Amicizia nel Lazio su CHAT FACEBOOK

Vuoi fare nuovi amici? Cerchi nuove amiche? Questo gruppo nasce per facilitare l'incontro tra persone di ogni dove in cerca di nuovi amici ed amiche.

CHAT LAZIO | Trova amici e fai nuovi amici!

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-> Aggiungi i tuoi amici!

REGOLE DEL GRUPPO | REGOLE DEL GRUPPO
Ognuno ha le proprie idee, difendetele, ma rispettando sempre queste regole!
1 - Non sono consentiti: Insulti personali tra i partecipanti.
2 - Sono vietati il razzismo ed ogni apologia dell'inferiorità o superiorità di una razza rispetto alle altre.
3 - SE VOLETE ESSERE ASCOLTATI PROVATE ANCHE VOI AD ASCOLTARE GLI ALTRI
4 -NO AGLI AUGURI DI MORTE VERSO NESSUNO
5 -NO ALLE BESTEMMIE
6 -NO AI MOLESTATORI PALLOSI
Poi tutto il resto è ammesso.... liberi di esprimervi, liberi di socializzare, liberi di affrontare qualsiasi tipo di discorso!

https://www.facebook.com/groups/472006722824334/

CHAT LAZIO | Trova amici e fai nuovi amici!

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3 - SE VOLETE ESSERE ASCOLTATI PROVATE ANCHE VOI AD ASCOLTARE GLI ALTRI
4 -NO AGLI AUGURI DI MORTE VERSO NESSUNO
5 -NO ALLE BESTEMMIE
6 -NO AI MOLESTATORI PALLOSI
Poi tutto il resto è ammesso.... liberi di esprimervi, liberi di socializzare, liberi di affrontare qualsiasi tipo di discorso!

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Friday, April 26, 2013

Kizomba & Salsa in Rome | APERITIF AFROLATIN DE LUXE by Kizomba Romana (Since 2007)

Kizomba Romana - Since 2007

DOMENICA 05 MAGGIO | L'APERITIF AFROLATIN DE LUXE

✮✮✮(MAGGIO AFRICA | Kizomba & Salsa in Roma)✮✮✮

Kizomba Romana Eventi | Since 2007
-> For Kizomba, Semba, Tarraxinha, Kuduro ed altri balli Afro.
Info: www.facebook.com/kizomba.romana

Ballare Kizomba, Semba, Tarraxinha, Kuduro, Afro-house, in Roma.
KIZOMBA IN ROMA | KIZOMBA A ROMA | SEMBA NOW!

Monday, April 15, 2013

Ecco le proposte dei dieci saggi (Per salvare l’Italia 2013)

    La presentazione della relazione dei dieci saggi a Giorgio Napolitano, il 12 aprile al Quirinale. (Presidenza della repubblica/Reuters/Contrasto)

    Il 12 aprile le due commissioni di saggi nominate dal presidente della repubblica Giorgio Napolitano hanno presentato le loro proposte per un’agenda di lavoro per il futuro governo.

    In sintesi ecco le loro proposte:

    Riforme istituzionali

  • Riforma elettorale. Il nuovo sistema potrebbe prevedere un sistema misto, in parte proporzionale e in parte maggioritario, lo sbarramento e un premio di maggioranza.
  • Riforma delle camere. Riduzione dei senatori a 120 e dei deputati a 480. La struttura bicamerale del parlamento viene superata, solo la camera dei deputati ha potere legislativo, il senato diventa un organo consultivo che rappresenta le regioni.
  • Finanziamento ai partiti. I fondi pubblici ai partiti e all’attività politica sono ritenuti un elemento indispensabile alla democrazia. Si prevede un tetto massimo per i finanziamenti privati e sgravi fiscali per i donatori privati.
  • Conflitto d’interesse. È necessaria una legge che preveda, come all’estero, la cessione della proprietà per chi ha incarichi pubblici.
  • Riforma della costituzione. Dovrebbe essere istituita una commissione per la riforma della costituzione, formata dai gruppi parlamentari e da un gruppo di esperti. Le riforme costituzionali dovrebbero essere approvate dal parlamento e da un referendum.
  • Istituzione di un albo dei gruppi di interesse. Si prevede di istituire un registro dei gruppi d’interesse per garantire trasparenza.
  • Ineleggibilità. Bisognerebbe modificare l’articolo 66 della costituzione in modo da nominare “un giudice indipendente e imparziale” per decidere dell’incompatibilità dell’elezione di un parlamentare e la sua ineleggibilità. Ora è il parlamento a decidere.
  • Intercettazioni. Si devono stabilire dei limiti all’uso delle intercettazioni e alla loro divulgazione.
  • Semplificazione del processo civile. Si deve incentivare l’uso dei sistemi alternativi di risoluzione delle controversie, come la mediazione civile, con incentivi per le parti.
  • Magistratura. Ai magistrati dev’essere vietato candidarsi e tornare a esercitare la loro funzione dopo la carriera politica nei luoghi dove si è svolto il proprio lavoro.
  • Stato e regioni. Va risolto il conflitto tra stato e regioni in materia di trasporti e aeroporti.
  • Grandi opere. Nella decisione di realizzare grandi opere e di lavori infrastrutturali che hanno ricadute sull’ambiente va tenuto conto del parere diretto dei cittadini.

    Il testo completo redatto dal gruppo di lavoro in materia economica composto da Filippo Bubbico, Giancarlo Giorgetti, Enrico Giovannini, Enzo Moavero Milanesi, Giovanni Pitruzzella e Salvatore Rossi.

    ***

    Riforme economiche

  • Fisco. Rendere operative le riforme in materia fiscale già proposte dal governo Monti che prevedono la riforma del catasto, la semplificazione delle procedure fiscali e la penalizzazione dell’abuso di diritto.
  • Evasione fiscale. Combattere l’evasione fiscale attraverso maggiori controlli e studi di settore. Incentivare le imprese medie e grandi a sottoporsi volontariamente ai controlli in cambio di agevolazioni.
  • Debiti della pubblica amministrazione. Il debito della pubblica amministrazione con le imprese deve essere saldato entro il 2015.
  • Fondo di garanzia . I saggi propongono “un aumento della dotazione del fondo di garanzia di due miliardi di euro, che potrebbe consentire maggiori finanziamenti alle piccole e medie imprese per oltre 30 miliardi, senza incidere significativamente sui conti pubblici nel biennio 2013-2014″.
  • Lavoro. Affrontare l’emergenza degli esodati, trovare risorse per la cassa integrazione e modificare la legge Fornero sul lavoro che limita l’uso di contratti a progetto. Istituire il credito d’imposta per i lavoratori che hanno una retribuzione minima.
  • Sindacati. “Si potrebbe rivedere l’articolo 19 dello statuto dei lavoratori per arrivare a un modello unico di rappresentanza sul luogo di lavoro, nell’ottica di consentire a tutte le organizzazioni sindacali effettivamente rappresentative di non essere escluse dal godimento dei diritti sindacali e al datore di lavoro di poter contare su interlocutori certi e realmente rappresentativi”.
  • Expo 2015. Istituire un comitato interministeriale per l’Expo 2015 per le decisioni più importanti e il coordinamento tra le varie istituzioni coinvolte.
  • Riforma dell’Isee. Aggiornare l’Indicatore della situazione economica equivalente (Isee).
  • Scuola. Fondi e borse di studio per combattere l’abbandono scolastico e favorire il merito.
  • Spesa pubblica. Proseguire e rafforzare la spending review. Favorire l’efficienza nella pubblica amministrazione, ridurre gli sprechi.

    Il testo completo redatto dal gruppo di lavoro in materia istituzionale composto da Mario Mauro, Valerio Onida, Gaetano Quagliariello, Luciano Violante.

 

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Wednesday, April 3, 2013

Ingresso gratuito ai Musei Vaticani l'ultima domenica del mese.


L'orario di ingresso è 9.00/12.30, uscita 14.00.
IN QUESTA OCCASIONE NON E' POSSIBILE EFFETTUARE PRENOTAZIONE
Per prenotazioni dei Musei Vaticani in giorni con ingresso regolare CLICCA QUI
Calendario 2013 delle giornate con ingresso libero:
Domenica 27 gennaio 2013
Domenica 24 febbraio 2013
Domenica 28 aprile 2013
Domenica 26 maggio 2013
Domenica 30 giugno 2013
Domenica 28 luglio 2013
Domenica 25 agosto 2013
Venerdì 27 settembre 2013 in occasione della Giornata mondiale del turismo (9.00-18.00 ultimo ingresso alle ore 16.00)
Domenica 29 settembre 2013
Domenica 27 ottobre 2013
Domenica 24 novembre 2013
Domenica 29 dicembre 2013
Come arrivare:
Dalla Stazione Termini
Metro Linea A direzione Battistini, fermate: Ottaviano-Musei Vaticani; Cipro (per entrambe 10 minuti a piedi).
Dall'Aeroporto Leonardo da Vinci (Fiumicino)
Treno Leonardo Express fino alla Stazione Termini e da qui seguire le stesse indicazioni per la metro Linea A.
Dall'Aeroporto di Ciampino
Pullman Terravision fino alla Stazione Termini e da qui seguire le stesse indicazioni per la metro Linea A. La corsa in taxi da entrambi gli aeroporti impiega all'incirca 40 minuti.
Metro
Linea A fermate: Ottaviano-S.Pietro-Musei Vaticani; Cipro (per entrambe 10 minuti a piedi).
Bus (fermate)
49, di fronte all'ingresso dei Musei
32, 81, 982, Piazza del Risorgimento (capolinea) (5 minuti a piedi)
492, 990, Via Leone IV / Via degli Scipioni (5 minuti a piedi).
Tram
19, Piazza del Risorgimento (5 minuti a piedi).
Taxi
Stazione taxi, Viale Vaticano (di fronte ingresso Musei Vaticani).
Automobile
Parcheggi a pagamento in Viale Vaticano e zone limitrofe.
Per prenotazioni dei Musei Vaticani in giorni con ingresso regolare CLICCA QUI

Roma Chat 2013 – Stages di balli come Kizomba, Salsa, Bachata, Semba, Funana, Rumba, Bachatango,

Kizomba Romana - Dolci Emozioni

ROMA 2013 | Qui trovi TUTTI gli aggiornamenti circa le migliori serate, i migliori locali, tutti gli stages di balli come Kizomba, Salsa, Bachata, Semba, Funana, Rumba, Bachatango, Zouk, Lambazouk, Hip Hop, Afro-House.

. ROMA, MUSICA & AMORE.

ROMA Chat 2013 
OGGI DOVE SI BALLA? EN ROMA HOY DONDE SE BAILA?

Entra -> https://www.facebook.com/groups/divertimento.roma/

Thursday, March 14, 2013

"Kizomba Romana Style" | Semba, Kizomba, Kuduro & Afrohouse, Tarraxinha, Cabetula.

Group - bordau

"Kizomba Romana Style" 
Semba, Kizomba, Kuduro & Afrohouse, Tarraxinha, Cabetula.

Per lezioni private, spettacoli, presentazioni durante le serate.
Seguici: www.facebook.com/kizomba.romana

Roma-Corso-Kizomba-Semba

Kizomba Romana | Afrolatin Nights in Rome – Since 2007

Tuesday, January 8, 2013

Kizomba a Roma

Kizomba Romana Eventi

In questi giorni, insieme ad alcuni amici di Kizomba Romana, ci siamo trovati a riflettere sulla crescente visibilità che la Kizomba, lo Semba, il Kuduro, l'Afrohouse, la Tarraxinha hanno assunto negli ultimi mesi. Che dire, “Segno dei Tempi? E pensare che qualche anno addietro erano stili relegati a eventi prettamente "etnici", TUTTO CAMBIA, OGGI PIÙ CHE MAI. Finalmente anche l’Italia si è aperta a una grande novità: LA KIZOMBA, e non solo, perchè non c’è vera KIZOMBADA senza Kuduro, senza Semba, senza Tarraxinha.

KR | aka KIZOMBA ROMANA EVENTI

"Kizomba Romana Eventi" esiste dal 2007, e sin dalla sua nascita organizza eventi multiculturali, la cui base sono i ritmi del SEMBA PACK (Kizomba, Tarraxinha, Kuduro, ...) mixati con la cultura locale (ita). Questo perché il POPOLO ANGOLANO è, per chiare ragioni storiche, una popolazione multiculturale. La Kizomba, a Roma, si balla da molto tempo. Purtroppo, all’inizio era chiusa in una nicchia, erano eventi comunitari e quindi esclusivamente per iniziati. Pian piano la realtà è cambiata e posso affermare che noi di “Kizomba Romana” abbiamo contribuito assai perchè gli italiani potessero conoscere quello che altri popoli europei già conoscevano e amavano.

Dal 2007 abbiamo organizzato feste “KIZOMBADAS”, serate, corsi di balli, tutto per insegnare e/o far conoscere alcuni balli angolani, ma soprattutto la KIZOMBA. Pochi anni fa il vento del cambiamento era lontano. Abbiamo partecipato a eventi di spessore, alcuni organizzati da Movidazouk, altro punto di riferimento dello Zouk a Roma, da Cuba Flow, Da Ritmi Latini 100%, etc. Insomma, tutto s’è fatto, ma non era il momento giusto. ECCO, IL MOMENTO È REALMENTE ARRIVATO.

Nel frattempo c’erano altri che lavorano con lo stesso intento, con altra metodologia in altre parti d’Italia: parlo di Fernando Bumbum (angolano) e Michela Vernati (italiana). Stesso intento, ma strade diverse.  A Roma siamo forti perché esiste una folta comunità angolana, uomini e donne che ballano sin da bambini, grande creatività e molta voglia di vivere. Un vantaggio, che può diventare anche una trappola, col rischio di chiudersi tra chi si sente “più” puro, più bravo, più originale. Fortunatamente non é questo il nostro caso, quello della comunità angolana. Siamo per la festa, ed essa è bella quando più gente partecipa.

LA KIZOMBA IN ITALIA

Nel momento in cui scrivo la mappa della Kizomba è in costante crescita. Oggi esistono comunità di Kizombeiros & Kizombeiras a Roma (Kizomba Romana, rif. David Pacavira & Carlos de Oliveira), Terni (Kizomba Italia, rif. Fernado Dominguez Rodrigues Saluiza & Michela Vernati), Firenze/Toscana (Kizomba Firenze & Toscana, rif. Brinco dos Prazeres e Erika Guerra), Milano (Kizomba Milano, rif. Davide Venturi), Bologna (Kizomba Emilia Romagna e Kizomba Bologna, rif. Franco Attanasio in arte El Puma), Trieste (Kizomba Triestre, Carlo Caponetti (ideatore e realizzatore del “KIFE”), Udine (Kizomba Udine, rif. Peppe San), etc. TUTTO IN MOVIMENTO, PERCHÈ KIZOMBA E’ MOVIMENTO!

LA GIOIA

Carissimi, è per me motivo di grande gioia, notare che la cultura del popolo a cui appartengo sia diventata strumento di unione tra popoli e culture apparentemente inconciliabili. L’augurio è che la Kizomba serva ad unire persone, a creare conoscenze e aumentare l’amore per le culture diverse. E serva all’integrazione, al riconoscimento della presenza qualitativa di altre culture sul territorio.

TRE PAROLE: “SIETE TUTTI BENVENUTI”

Per capire profondamente Aristotele o Kant, i cultori dei rispettivi autori consigliano di studiare le contestuali culture d’appartenenza. Ognuno è frutto del proprio tempo, così come ogni prodotto culturale è figlio nonché parte essenziale del popolo dove nasce e si sviluppa. Lo stesso vale per la Kizomba e non solo. Miei cari, per capire i derivati del Semba Pack, bisogna conoscere la cultura angolana, frequentarla, viverla il quanto possibile. Le scorciatoie spesso producono dei surrogati, quasi sempre deleteri. Conoscere la cultura angolana rientra nei doveri intellettuali degli appassionati, dei cultori, degli insegnanti di Kizomba.

La festa è iniziata, passadas são necessárias!

Facebook: www.facebook.com/kizomba.romana
Sito: www.kizomba-romana.angolaxyami.com/about

Mwagueno.

David Pacavira | Kizomba Romana Eventi