Wednesday, December 1, 2010

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Tuesday, November 30, 2010

Il giornalismo e la letteratura secondo Oscar Wilde vs Francisco Pacavira

Mentre mi accingo ad andare  letto mi vengono in mente le parole di Oscar Wilde secondo le quali la differenza tra la letteratura ed il giornalismo consiste nel fatto che il giornalismo è illeggibile e che la letteratura non viene letta. Anche il caro Wilde si è lasciato portare dalla corrente contraria ai giornalisti. C’è infatti da ricordare che i giornalisti – scritti con la G - sono coloro che per professione devono raccontare il modo, però con e nei fatti, ma raccontarlo, aiutare la gente a vedere lontano, informare, dare forma alla società nelle quali sono immersi.

Francisco Pacavira giornalista moderno 
Il giornalismo è un mestiere tosto

Così, mentre mi preparo a chiudere questo computer la mia immaginazione vola, la mia fantasia effettua salti mortali per arrivare a quelli che in questo momento scrivono, raccontano ciò che hanno visto, che hanno sentito, che hanno detto loro di scrivere in modo a preparare i giornali di domani. Il mestiere di giornalista è tosto, più che illegale dovrebbe essere rispettato e promosso. Immaginate coloro che scrivono dalla Russia, da tante parti dell’Africa sotto dittatura, dalla Cina ed altri luoghi sempre caldi. Raccontare la verità non è un mestiere per deboli.

Però, anche così, per oggi chiudo con queste righe che a mio vedere costituiscono le prime di una lunga sfilza di righe tese a raccontare le mie giornate, le idee che mi attanagliano la mente, le pressione, tutto ciò che credo possa aiutarmi ed aiutare altri a rilassarsi mentre si trovano in momenti particolarmente “duri”.

Buona notte amici miei…

Francis

Libreria Giufa: Presentazione del libro BUENOS AIRES TROPPO TARDI

 

GIOVEDI 2 DICEMBRE alle 19.30

presentazione del libro

BUENOS AIRES TROPPO TARDI

di

PAOLO MACCIONI

(ARKADIA EDITORE)

Assieme all'autore interverrà lo scrittore

Flavio Soriga

Sample Image

Eleanor Coerr, Author of 'Sadako and the Thousand Paper Cranes,' Dies at 88

Eleanor Coerr, whose Sadako and the Thousand Paper Cranes (Puffin, 1977) introduced children to the true story of a Japanese girl who suffered from the effects of an atomic bomb attack, died November 22. She was 88.

coerr(Original Import)

Eleanor Coerr has died at 88.

The inspiring book follows Sadako Sasaki, who was two-years-old when the United States dropped an atom bomb on Hiroshima during the final stages of World War II in 1945. It chronicles Sasaki as a healthy schoolgirl winning relay races, through her diagnosis with leukemia, and her long stay in the hospital. She died a decade after the attack at the age of 12.

While in the hospital, Sasaki began making origami cranes to pass the time. Her ultimate goal was to make 1,000, but, according to the book, she died with only 644 completed. Sasaki's classmates finished making the remaining cranes, and all 1,000 were buried with her.

Sasaki's classmates started a national campaign to build a peace statue to remember her and the many other children who were victims of the Hiroshima bombing. To help raise money, they sold copies of a photocopied and staple-bound autobiography of Sasaki called Kokeshi. To this day, the statue of Sasaki, erected in 1955, is decorated with thousands of paper cranes given by people from all over the world.

Coerr learned of the story while living in Japan after the war and visitingHiroshima's Peace Memorial Park. A missionary friend who had a copy of Sasaki's autobiography encouraged Coerr to write about the girl, who is sometimes referred to as the Anne Frank of Hiroshima.

Sadako(Original Import)

American school children learned about Sasaki through the 1977 publication of Sadako and the Thousand Paper Cranes, and teachers quickly incorporated the book into lessons about the horrors of war and the art of origami. The book has been translated into many languages and each year on August 6, Peace Day, thousands of paper cranes made by children from numerous countries are placed at Sasaki's statue.

"This slim book of 80 pages, written in very simple language, presents [Sasaki's] heart-wrenching story," said literary critic Anita Silvey on October 25, the 55th anniversary of Sasaki's death. "A three-handkerchief story, it will always work for those readers who request a sad book. It even ends with the line, 'She never woke up.' By showing the effect of a war on the life of a vibrant and attractive child, Eleanor Coerr wrote a powerful book that advocates for peace."

Coerr was born in 1922 in Kamsack, Saskatchewan, Canada, and grew up in Saskatoon. She began her professional life as a newspaper reporter and editor of a column for children. She also wrote The Big Balloon Race (HarperCollins, 1984) and Mieko and the Fifth Treasure (Penguin, 1993).

In May of this year, Coerr attended a ceremony at New York's Tribute World Trade Center Visitor Center, where Sasaki's brother presented one of the original cranes folded by his sister.

schoollibraryjournal.com

L’importante è battersi, non vincere. (Monicelli); La gioia e il dolore erano fratelli…

L’importante è battersi, non vincere.
(Marcello Mastroianni in I compagni di Mario Monicelli)

Ti direi volentieri, ma non posso...
Ti direi
di quelle nuvole smaltate di rosso
come unghia finte tolte al tramonto.
Ti direi
di quella coperta blu
che è mare arricciato nei miei pensieri.
Ti direi
Di quella Luna pazza
che ride alla morte dei sogni d'innocenza.
Non posso parlarti di poeti assolti
né redimerne i versi.
Anche se il paradiso fosse verità
non vuol dire che sia vero.
Non posso dirti di alberi sfrondati dal dolore
né di erba che cresce la speranza.
Anche se l'inferno fosse inganno
non vuol dire che sia falso.
Ti dico solo
cibati di vita fin quando è vera
anche se non vuol dire che sia reale.
Vladimir Holan

Mi guarda, la guardo: nessuno dei due avverte il dovere di riempire il silenzio e non capisco se non abbiamo niente da dirci, se ci siamo già detti o se a nostra insaputa ci stiamo dicendo.   [Tutto Torna - Giulia Carcasi]

"La gioia e il dolore erano fratelli e [...] anche molto simili tra loro, altrimenti non avrebbero indotto entrambi al pianto."
[Matthew Pearl, Il circolo Dante] 

BADDO/BELEZZA: Donne più «calienti» nel mondo, prime le spagnole, e le italiane…

Un viaggio all’estero è un’occasione per visitare luoghi mai visti, ma anche per conoscere nuove ragazze e mettere alla prova le proprie doti di latin lover. Ma quali sono le donne più disinibite e civettuole nel mondo?

Patrizia Anastasi - 2
Patrizia Anastasi

CHICAS CALIENTES - Il sito web Badoo ha realizzato un sondaggio prendendo in considerazione 90 milioni di contatti in 20 Paesi, e il risultato è a dir poco sorprendente. Chi si aspettava che le donne più intraprendenti nel mondo fossero quelle inglesi o americane, è rimasto certamente spiazzato. I risultati del sondaggio non lasciano adito a dubbi: le «chicas» più calienti sono quelle spagnole. Agganciare una ragazza all’ombra della Puerta de Oriente o del Palazzo Reale di Madrid è facile infatti come bere un bicchier d’acqua. Abituate a dirigere imprese, enti pubblici, studi di avvocati, le donne spagnole hanno messo definitivamente da parte la timidezza e spesso prendono in pugno la situazione e gestiscono il corteggiamento con una decisione da vere «torere». E secondo Badoo una donna spagnola in media inizia 1,33 nuovi contatti con un uomo al mese, più del doppio di quelle americane (0,63), superando anche quelle italiane (1,13), inglesi (0,78) e francesi (0,69). Al secondo posto nella «Lega mondiale del flirt» ci sono le ragazze polacche, che tra il Castello reale di Varsavia e la Corte d’Artù di Danzica, dimostrano di essere molto meno timide delle loro coetanee tedesche o ceche.

BELLEZZE «NATURALI» - Ma in un ideale viaggio del latin lover italiano non può mancare la Repubblica Dominicana, le cui donne sono le più intraprendenti di tutto il continente americano. E se sono loro a pieno diritto la principale «bellezza naturale» dell’isola centroamericana, a un turista non può non sfuggire neanche l’azzurro cristallino dell’acqua del Mar dei Caraibi e il verde delle ampie distese pianeggianti dove si coltivano banani, avocadi, manghi, arance e soprattutto il riso. Le spiagge dominicane durante la bella stagione sono sempre affollatissime, per non parlare del fatto che quando ci si trova sotto l’ombrellone è il momento migliore per testare se la classifica di Badoo delle donne più civettuole sia azzeccata o meno.

Al quarto posto nella top ten del flirt c’è nientemeno che l’Italia, a dimostrazione del fatto che le ragazze latine sono in assoluto quelle che si danno più da fare. Almeno stando alla classifica del social network per incontri, con 80 milioni di utenti registrati in oltre 240 Stati del mondo. I Paesi latini, ossia quelli in cui si parla italiano, spagnolo o portoghese, si piazzano in otto dei primi dieci posti della classifica. Al nono posto, unica eccezione, c’è il Canada.

QUANDO LEI FA IL PRIMO PASSO - «Ci aspettiamo sempre che sia l'uomo a fare la prima mossa - ha dichiarato Lloyd Price, direttore marketing di Badoo -, e in effetti i dati raccolti confermano questa convinzione. Ma noi volevamo sapere se le donne, in alcuni Paesi, sono potenzialmente più inclini a prendere l'iniziativa rispetto ad altre e volevamo conoscere ciò che questo riflette riguardo alla società». In Spagna il ruolo della donna è cambiato molto rapidamente negli ultimi anni. «Fino a metà degli anni '70, lo status delle donne in Spagna era più basso rispetto agli altri Paesi europei, ad eccezione della Turchia», ha affermato John Hooper, autore del libro, «The New Spaniards». «Oggi, invece, la Spagna è un Paese dove, proporzionalmente, le donne dirigenti di grandi società sono più numerose rispetto ai Paesi del nord Europa, come ad esempio il Belgio».

Altro fatto curioso, il sex appeal delle donne italiane è esattamente uguale a quelle dell’Argentina, che però dalla sua può contare una bellezza come Belen Rodriguez. Entrambi i Paesi precedono Brasile e Cile. Nella classifica di Badoo seguono Portogallo, Canada e Venezuela. Nella metà bassa della «Lega dei flirt» si trovano invece le ragazze olandesi, tedesche, colombiane, inglesi, ceche, messicane e francesi. Anche se in assoluto le donne più timide nel mondo sono quelle belghe, americane ed ecuadoregne. Anche se, ovviamente, questa classifica lascia aperta una domanda: e se in realtà, semplicemente, invece di indicare quanto sono intraprendenti le donne di un certo Paese, rivelassero quanto sono più o meno galanti gli uomini di quella Nazione?

Venerdì 26 novembre 2010

(Pietro Vernizzi) in http://www.ilsussidiario.net

Monday, November 29, 2010

Cesare Dandini: Sagrada Familia nel Museo dell'Hermitage

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Cesare Dandini: Sagrada Familia nel Museo dell'Hermitage

La pedonalizzazione del Tridente: Tra piazza del Popolo, via del Babuino e Ripetta

Giovedì 25 novembre il Sindaco, Gianni Alemanno, ha presentato ai cittadini il progetto di pedonalizzazione del Tridente.

Sono intervenuti l'assessore all'Urbanistica, Marco Corsini, l'assessore alla Mobilità, Sergio Marchi, il delegato per il Centro Storico Dino Gasperini, il delegato del Sindaco per i parcheggi e presidente della Commisione Mobilità, Antonello Aurigemma, il sottosegretario ai Beni culturali Francesco Giro, il direttore regionale dei Beni culturali del Lazio, Federica Galloni.

"Il Tridente sarà la vetrina del centro storico", ha detto il sindaco Gianni Alemanno presentando pubblicamente all'Ara Pacis il piano di pedonalizzazione del "Tridente mediceo" tra piazza del Popolo, via del Babuino e Ripetta. Un' "isola ambientale" con strade pedonali, parcheggi ampliati, mezzi di trasporto elettrici. Scarica qui le slide con l'intero progetto, inquadrato nel contesto del piano mobilità per il centro (nelle slide, il piano per il Tridente comincia a pagina 31).

Due le fasi di attuazione del piano: nella prima diverrà pedonale via del Corso con le strade trasversali e sarà aperto il parcheggio di piazza Cavour; nella seconda andranno di pari passo l'ampliamento del parcheggio di Villa Borghese, la costruzione di quello dell'Ara Pacis e la trasformazione in isola pedonale di piazza Augusto Imperatore, via di Ripetta e delle traverse tra quest'ultima e la Passeggiata di Ripetta.
La pedonalizzazione sarà dunque graduale. A regime, nel Tridente entreranno solo, oltre alle auto di residenti e autorizzati, i mezzi per il carico e scarico merci (fino alle 11) e i veicoli elettrici (minibus Atac e mezzi privati). Previsto un forte impulso al car sharing, al bike sharing e al corrispettivo per il trasporto commerciale, il "van sharing". 

dal Comune di Roma
www.comune.roma.it

top blog italiani: I migliori blog italiani a novembre 2010

Roma da Vivere - Movida e Cultura in Roma (SPQR 4US)

Roma da Vivere - Movida e Cultura

★ Venerdì ► AVENUE Roma 010 ♫ BARKABAR ♫
SPORTING Disco Club ♫ THE PLACE Summer ♫ VOGUE Roma ★ Sabato ► AVENUE
010 Roma ♫ BARKABAR ♫ LA MAISON Estiva ♫ OASI Beach Club ♫ SALARIA Sport
Village ♫ SPORTING Disco Club ★ Domenica ► BIBLIOTECHINA ♫ SPORTING
Disco Club ★ Martedì ► EISHA!
http://www.facebook.com/pages/Roma-da-Vivere-Movida-e-Cultura/106154582767616

Wednesday, July 28, 2010

Bikini e fascino latino, bellezze in passerella a Medellin



Bikini e fascino latino, bellezze in passerella a Medellin

Si chiama "Colombia Moda", si svolge nella città di Medellin, ed è una kermesse all'insegna del fashion locale. Con un occhio di riguardo all'abbigliamento da mare: ecco allora sfilare, in tutto il loro fascino tipicamente latino, modelle in bikini o pezzo intero.





Bikini e fascino latino, bellezze in passerella a Medellin

Si chiama "Colombia Moda", si svolge nella città di Medellin, ed è una kermesse all'insegna del fashion locale. Con un occhio di riguardo all'abbigliamento da mare: ecco allora sfilare, in tutto il loro fascino tipicamente latino, modelle in bikini o pezzo intero





Bikini e fascino latino, bellezze in passerella a Medellin

Si chiama "Colombia Moda", si svolge nella città di Medellin, ed è una kermesse all'insegna del fashion locale. Con un occhio di riguardo all'abbigliamento da mare: ecco allora sfilare, in tutto il loro fascino tipicamente latino, modelle in bikini o pezzo intero










Bikini e fascino latino, bellezze in passerella a Medellin

Si chiama "Colombia Moda", si svolge nella città di Medellin, ed è una kermesse all'insegna del fashion locale. Con un occhio di riguardo all'abbigliamento da mare: ecco allora sfilare, in tutto il loro fascino tipicamente latino, modelle in bikini o pezzo intero







Un mix di tre anticorpi contro l’Aids Funziona sul 91% dei ceppi di Hiv


Sono stati isolati nel sangue di un malato, ma sono presenti nel sangue di molte persone che hanno contratto il virus. La scoperta, pubblicata su Scienze, potrebbe aprire la strada a nuovi farmaci per la cura della malattia

di Sara Ficocelli
Sono stati identificati tre nuovi anticorpi che riescono a neutralizzare fino al 91% dei ceppi di Hiv: la scoperta, pubblicata questa settimana su Science da un gruppo di ricerca guidato da Xueling Wu dell'Istituto Nazionale della Sanità (Nih) degli Stati Uniti, potrebbe, secondo gli autori, aiutare a sviluppare efficaci vaccini contro il virus, nonché nuove cure per combattere l'Aids.

I tre anticorpi, chiamati VRC01, VRC02, VRC03, non hanno tutti la stessa efficacia: solo i primi due riescono a contrastare il 91% dei ceppi di Hiv-1, mentre il terzo ne contrasta il 57%. Tutti e tre sono stati isolati nel sangue di una persona infettata dal virus ma secondo i ricercatori sono presenti in quello di molti altri pazienti. Il segreto dell'efficacia dei due anticorpi più potenti, VRC01 e VRC02, è in un nuovo dispositivo molecolare usato da queste due proteine.

Analizzando la struttura dell'anticorpo VRC01 mentre era legata al virus, un altro gruppo di ricerca coordinato da Tongqing Zhou sempre del Nih ha anche scoperto che l'anticorpo riesce a neutralizzare il 91% dei ceppi di Hiv perché attacca un’area del virus comune a tutti questi ceppi.

"Queste scoperte rappresentano importanti passi in avanti per la ricerca e ci aiuteranno ad accelerare gli studi per prevenire l'Hiv su scala globale" ha osservato Anthony Fauci, direttore dell'Istituto di allergie e malattie infettive del Nih. "Inoltre - ha aggiunto - la tecnica usata dai ricercatori per identificare questi nuovi anticorpi costituisce una nuova strategia che potrebbe essere applicata per la progettazione di vaccini per molte altre malattie infettive".

“Si tratta di una scoperta importante – spiega il professor Fernando Aiuti, docente di Medicina interna e professore emerito della Sapienza Università di Roma – perché sono stati identificati tre nuovi anticorpi: questo studio è la conseguenza di una ricerca sul virus dell’Hiv che va avanti da 15 anni. Ma da qui a parlare di vaccino la strada è lunga”.

Aiuti spiega che un conto è parlare di blocco neutrale e un altro è parlare di guarigione. Il fatto che il virus possa essere bloccato in vitro non significa che poi si riesca a trovare un vaccino. “E poi, anche se fosse – continua – ci vorrebbe 1 anno per prepararlo, 2 per testarlo sugli animali e 3 per testarlo sull’uomo: insomma, non se ne parla prima di un 5-6 anni”. Il professore precisa che purtroppo questo molte persone non lo sanno (“il 22% degli italiani crede che il vaccino esista già: è per questo che molti non si proteggono più”) e che è quindi opportuno non diffondere false speranze.

“Senza contare – conclude – che questi anticorpi potrebbero non sopravvivere, una volta iniettati, all’interno delle mucose vaginali o del sangue. Si tratta di fattori che vanno ancora tutti verificati”. Resta però il fatto che questi tre anticorpi hanno effettivamente la capacità di colpire le varianti comuni ad alcuni ceppi virali dell’Hiv, che sono in tutto cinque, e questa secondo l’esperto è senz’altro una buona notizia. Repubblica.it

TECNOLOGIA MEDICA: Il robot-spia naviga nell'intestino e ora potrà anche portare le cure



In arrivo la nuova generazione di video-capsule per endoscopia, compresa l"Ikea" che si ingoia in pezzi e si assembla nello stomaco. Saranno telecomandate, avranno "arti" per il prelievo di tessuti e strumenti per rilasciare il farmaco nelle parti malate. L'annuncio dalla Scuola superiore Sant'Anna di Pisa

di MARIARITA MONTEBELLI
C’eravamo appena abituati all’idea di essere operati da un robot telecomandato da un chirurgo, seduto alla consolle in un’altra stanza. Avevamo da poco digerito l’idea di rivelare i nostri segreti più ‘viscerali’ a una video-capsula che, ingoiata come una pillola, filma tutto il panorama lungo il suo viaggio attraverso l’intestino per poi consegnarlo ai chirurghi. Una vera e propria endoscopia senza tubi, capace di arrivare anche nei tratti irrangiungibili dell’intestino. Ma i ricercatori non si accontentano mai.

Ed ecco l’annuncio su Scientific American 1, ad opera di Paolo Dario e Arianna Menciassi, professori di robotica biomedica presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, dell’arrivo prossimo venturo delle videocapsule di nuova generazione, con tanto di ‘zampe’, zoom e strumenti vari, guidate da telecomando wifi. Studiati per ora negli animali, i minirobot potrebbero essere presto pronti per le applicazioni umane. Il vantaggio, rispetto al transito ‘passivo’ della videocapsula, è che possono essere guidati fino a esplorare esattamente le aree che interessano il medico. Un po’ come quelle sonde inviate su Marte a raccogliere campioni di terreno, questi robottini ‘da interni’ potrebbero essere usati anche per prelevare frammenti di intestino malato, aiutando così i medici a scovare i tumori più nascosti e a dare un nome alle infiammazioni più misteriose. Ma anche essere inviati in missione di soccorso, ad esempio per rilasciare farmaci cura-ulcera o per tamponare emorragie.

Ma se la fantasia fa presto a volare lontano, la realtà si scontra con una serie di ostacoli che richiedono miracoli di tecnologia avanzata, da contenere in un aggeggio non più grande di un pesciolino di liquirizia. In particolare, le immagini inviate dal robot devono essere molto fedeli e trasmesse ad alta velocità, praticamente in tempo reale. Naturalmente poi le ‘batterie’ dei mini-robot devono durare almeno le 12 ore necessarie a completare il viaggio al centro dell’intestino, illuminandone anche gli angoli più reconditi, e assicurare l’energia necessaria a far muovere le minuscole 'zampette' per i tanti compiti che il ‘grande fratello’ chirurgo gli chiede di eseguire dall’esterno.

Non basta. Si è già a un passo dall’ultima frontiera, il robot ‘IKEA’, quello in grado di auto-assemblarsi all’interno del corpo. L’idea è quella di far inghiottire al paziente 10-15 capsule, ognuna delle quale contiene un componente miniaturizzato (es. videocamera, pinzette per biopsie, mini-bisturi, mini-cucitrici) con un paio di magneti alle estremità. Una volta all’interno dello stomaco, ben riempito d’acqua, i componenti vengono assemblati nella configurazione desiderata, guidati dalla forza invisibile di campi magnetici applicati dall’esterno, per poi procedere a veri e propri interventi chirurgici robotizzati e miniaturizzati, senza bisogno di fare neppure un buco nella pancia. Una volta completata la procedura chirurgica, il ‘braccio’ meccanico può essere smontato ed espulso a pezzetti dall’intestino.

Traguardi di una fantascienza ormai a portata di sala operatoria, grazie al lavoro di 18 gruppi di ricerca europei consorziati con il coreano Intelligent Microsystem Center (IMC), che rappresentano la risposta europea alla videocapsula ‘passiva’ israeliana, utilizzata nella pratica clinica da un decennio. Lo stesso Paolo Dario, dell'Univeristà di Pisa, ha inventato negli anni ’90 il primo robot da colonscopia dotato di auto-propulsore ed ha condotto studi pionieristici sulle video capsule robotiche wireless, in collaborazione con altri ricercatori europei e con i coreani di Microsystems Center. Arianna Menciassi è invece specializzata nella microingegneria applicata alle terapie minimamente invasive e in nanotecnologia medica. Ai ricercatori del Sant’Anna di Pisa è stato tra l’altro affidato il coordinamento scientifico e tecnico del progetto internazionale Vector (Versatile endoscopic capsule for gastrointestinal tumOr recognition and therapy). Repubblica.it

Tumori al colon, una scoperta italiana "Ecco la molecola che diffonde le metastasi"


La semaforina E3 è responsabile delle degenerazioni in alcune forme di cancro. Bloccandola si può evitare che la malattia si allarghi, ma il cammino verso il farmaco è ancora lungo. Lo studio dei ricercatori di Candiolo condotto per ora su cavie da laboratorio

di ADELE SARNO
ROMA - Si chiama semaforina E3 ed è una molecola che regola la produzione di metastasi nel melanoma e nel tumore al colon retto. La scoperta è in uno studio di un team dell'Istituto per la ricerca e la cura del cancro di Candiolo, in provincia di Torino. "La semaforina agisce proprio come una chiave, una volta inserita nella serratura apre la porta alle metastasi. Bloccandola si può evitare che il cancro si diffonda nell'organismo", spiega il professor Luca Tamagnone, autore della ricerca pubblicata sul Journal of Clinical Investigation.

La scoperta di questa famiglia di molecole rappresenta un passo in avanti nella cura della malattia. Le semaforine, infatti, regolano il movimento delle cellule, anche quelle 'anomale', e sono molto abbondanti nei tumori invasivi che formano metastasi. E la E3, in particolare, ha dimostrato di essere un ottimo indicatore.

Il trial clinico è ancora lontano. Per adesso l'esperimento è stato condotto in laboratorio su cavie. "Abbiamo osservato - spiega Tamagnone - che negli animali con melanoma e tumore del colon retto la semaforina, se presente in grandi quantità, agiva proprio come un segnale di via alla formazione delle metastasi. Bloccandola con un'altra semaforina modificata, anch'essa ricreata in laboratorio, il tumore smette di diffondersi e di contagiare altri organi". Va detto però che questo 'bloccante', così come è, ha molti difetti: non può funzionare nell'uomo, è molto difficile da produrre e non è stabile.

Nonstante ciò, Luca Tamagnone si dichiara soddisfatto: "Abbiamo scoperto uno dei meccanismi che innesca le metastasi e ne abbiamo inibito la funzionalità - dice - anche se siamo consapevoli che la strada per arrivare all'esperimento vero e proprio è ancora lunga. Dobbiamo trovare infatti un modo per testare la molecola anche nei pazienti". Insomma, per adesso i ricercatori hanno individuato il meccanismo ma perché i malati possano usufruire di farmaci mirati bisogna ancora aspettare.

Nello stesso numero della rivista è pubblicato un altro studio dell'istituto di Candiolo, che è finanziato dalla fondazione piemontese per la ricerca sul Cancro e dall'università di Torino. I ricercatori guidati da Alberto Bardelli hanno scoperto che l'Everolimus, un farmaco finora usato solo nel carcinoma del rene, è efficace anche in quelli del colon retto che presentano una particolare variante genetica.

Lavoro, no alla musica di sottofondo "Riduce le prestazioni intellettuali"



Gli studiosi dell'università di Cardiff ribaltano una consolidata certezza. I test effettuati con la colonna sonora ottengono sempre risultati inferiori rispetto a quelli svolti in ambiente silenzioso. E non conta la qualità e il gradimento dei brani

ROMA - Sarà pure una piacevole abitudine, ma la musica di sottofondo - classica, rock, jazz o soul che sia - non favorisce le prestazioni lavorative perché riduce la concentrazione e di conseguenza le performance cognitive. E questo a prescindere dal fatto che si tratti o meno della nostra musica preferita.

La tesi è il punto di approdo di uno studio condotto dagli psicologi Nick Perham e Joanne Vizard della University of Wales - Institute Cardiff, pubblicato sulla rivista Applied Cognitive Psychology.
Meglio allora sentire un po' di brani prima di iniziare a lavorare, suggeriscono gli esperti, per poi concentrarsi  sui nostri compiti adottando il silenzio come sottofondo.

La ricerca ribalta convinzioni diffuse e sostenute anche da studi scientifici. Per esempio, vari studi hanno dimostrato che la musica classica fa bene al cervello. In particolare, un lavoro diretto da Nicola Mammarella della facoltà di Psicologia dell'università "D'Annunzio" di Chieti, ha dimostrato che l'ascolto di brani musicali, meglio se di Antonio Vivaldi, potenzia la memoria degli anziani. Poi c'è il famoso "effetto Mozart", secondo cui la musica rende più intelligenti. In tempi più recenti, altre ricerche hanno rilevato che la musica sembra migliorare le performance fisiche degli sportivi (alla maratona di New York sono state proibite le cuffiette). Per non parlare dei tanti effetti terapeutici riconosciuti alla musica.

Più di uno studio addirittura l'ha promossa in sala operatoria dove sembra ridurre lo stress dei chirurghi e quindi, di fatto, aiutare il buon esito dell'intervento. Ora, però, la nuova ricerca rimette in discussione tutte queste certezze. I ricercatori gallesi, per arrivare alla loro tesi, hanno sottoposto a test di memoria un gruppo di volontari e chiesto loro di cimentarsi nei test o in un ambiente silenzioso o con il sottofondo della propria musica preferita, o ancora con un sottofondo musicale di brani che non erano di loro gradimento. Infine, i test sono stati eseguiti anche con un sottofondo di suoni non  musicali.

In tutti i casi, le prestazioni rispetto ai test sono risultate inferiori se la prova è stata svolta con un sottofondo musicale e indipendentemente dal fatto che si trattasse di brani graditi o sgraditi. Repubblica.it

Baci e abbracci in culla contro il futuro stress le coccole di mamma fanno adulti più forti


Baci e abbracci in culla contro il futuro stress
le coccole di mamma fanno adulti più forti

L'affetto materno è un'arma fondamentale per divenire adulti capaci di resistere alle tensioni quotidiane, più sicuri di sè, meno ansiosi e ostili. Lo psichiatra: "Il legame inizia già dal ventre materno". Ma attenzione a non adottare stili di vita malsani, potrebbero rovinare tutto

di ADELE SARNO
ROMA - Tensione, ansia, irritabilità, sbalzi di umore. In una parola stress. Un problema dei nostri tempi, tanto che solo in Italia colpisce sette persone su dieci, almeno secondo un recente studio dell'università La Sapienza di Roma e dell'Associazione italiana contro lo stress. Da tempo la scienza si chiede quale sia il modo migliore per combatterlo. Il Finnish forest research institute di Metla, in Finlandia, sostiene che lo stress si sconfigge con una gita in campagna o in montagna: merito degli ambienti verdi, gli unici in grado di ridurre le tensioni, migliorare l’umore, ridurre la rabbia e l’aggressività, rendendo le persone più felici. Gli effetti positivi si ripercuotono persino sul sistema immunitario: aumenta la quantità e l’attività delle cellule cosiddette natural killer, cioè quelle capaci di uccidere le cellule cancerose. Senza contare i benefici per cuore e muscoli.

Oggi un nuovo studio, pubblicato sul Journal of Epidemiology and Community Health, torna sul tema e tira in ballo la mamma. Secondo i ricercatori, la capacità di resistere allo stress da adulti è legata alla quantità di carezze e di affetto ricevute nei primi mesi di vita. Insomma, le coccole sono un'arma fondamentale per divenire adulti capaci di resistere alle tensioni quotidiane, per essere più sicuri di sè e meno ansiosi e ostili.

Per arrivare a questi risultati Joanna Maselko, della Duke University in North Carolina, ha selezionato 482 bebè e li ha seguiti nella crescita fino all'età di 34 anni. Gli psicologi hanno valutato il grado di affettività e di attaccamento materno quando il piccolo aveva solo otto mesi. Poi, a distanza di anni, con questionari ad hoc, hanno misurato il livello di salute psicologica di questi figli ormai divenuti adulti. Così è emerso che i bambini che hanno ricevuto più affetto da mamma sono adulti sicuri e forti, capaci di vincere gli stress della vita. Tali soggetti mostrano livelli di ansia e ostilità fino a sette punti inferiori a quelli mostrati dai loro coetanei le cui mamme non hanno instaurato coi figli ancora in fasce un legame altrettanto affettuoso. L'affetto materno, dunque, è un'ottima risorsa per crescere pronti ad affrontare la vita.

"Un buon rapporto con la mamma è fondamentale per la crescita di un bambino sano - conferma Claudio Mencacci, psichiatra all’ospedale Fatebenefratelli di Milano - basti pensare che il legame inzia già dal ventre materno. Un atteggiamento dolce e accogliente rende il bambino meno vulnerabile, lo fortifica e lo libera dall'ansia che troppo spesso causa stress". Insomma, ha ragione l'epigenetica: non tutti i caratteri ereditati dai genitori dipendono dal Dna, per questo è importante controllare che la gravidanza avvenga in maniera più serena possibile. "E gli effetti benefici sul bambino non riguardano soltanto la salute psicologica, ma anche quella fisica. Studi molto recenti - dice Mencacci - suggeriscono che un rapporto affettuoso con i genitori nei primi mesi di vita difende il bambino da diabete e dalle allergie".

Va detto però che le coccole di mamma non arrivano dove l'ex bambino, ormai diventato adulto, soccombe a stili di vita malsani. "Oggi riceviamo mille stimoli - dice Mencacci - tutti i giorni siamo destinati ad avere molte più richieste di quelle che possiamo soddisfare. E così, più deboli, abusiamo di fumo e alcool, mangiamo male, soffriamo di disturbi del sonno. Tutti fattori che contribuiscono a stressare il fisico. E così anche se la mamma ce l'ha messa tutta, può vincere la frenesia della quotidianità. E i genitori non sono colpevoli, anzi, hanno il diritto alla fuga".

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Master sull'immigrazione: Fenomeni migratori e trasformazioni sociali - Mama Africa 2010: Intercultura in Lunigiana

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Manifestazione
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Festival Internazionale Adriatico Mediterraneo 2010
Ancona, 29 agosto - 5 settembre 2010 

Intercultura
Quarto Seminario Nazionale di Educazione Interculturale: 
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Senigallia (An), 3 - 5 Settembre 2010
Rotonda a mare - Lungomare Dante Alighieri 

Manifestazione
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Rovereto, Trento 2-12 settembre 2010 

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The Hague (NL), October 3-4, 2010 

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Naples, September 8 – 12, 2010 

Manifestazione
Cous Cous Fest 2010: What a colorful World
S. Vito Lo Capo, 21 -26 settembre 2010 

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Mediterraneo: un viaggio d'arte di terra e di mare
Savona, fino al 31 agosto 2010
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Materiali on line
In-Sicurezza, i nuovi provvedimenti sull'immigrazione,
welfare e comunità

Atti del Convegno di Bologna, 4 dicembre 2009 

Materiali on line
Cittadini stranieri a Bologna: i Cinesi
Comune di Bologna, Maggio 2010 

European Media Encounter
Media, intercultural dialogue & fight 
against discrimination - Cross-reports from Turkey
Istanbul (Turkey), 29 November 2010 – 2 December 2010 

Formazione
Master sull'immigrazione: Fenomeni 
migratori e trasformazioni sociali

Venezia, Univ. Ca' Foscari
Anno Accademico 2010/2011 

Opportunità internazionali
Borse di ricerca per il Giappone
Scadenze: varie, dal 30 Agosto 2010 

Formazione
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che insegnano italiano L2 ad adulti

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Bando
C'è un tempo ... per l'integrazione. 
Festival di cortometraggi

Sarnico (Bg), 19 - 20 novembre 2010 

RISORSE
Permesso di soggiorno. Gli scrittori stranieri raccontano l'Italia
a cura di Angelo Ferracuti
Ediesse 2010

Queste sedici storie, raccontate da alcuni tra i più significativi scrittori migranti che scrivono in lingua italiana, tutti residenti nel nostro paese, vogliono essere uno sguardo a più occhi e a più voci sull'Italia di oggi. Ne scaturisce uno scenario spietato, a volte molto amaro, dove gli «italiani brava gente» spesso ne escono con le ossa rotte. Gli autori vengono da Romania, Argentina, India, Cina, Egitto, ...  (leggi)
 
 
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[Mondo Futuro News] Hollywood Milano: Scandalo cocaina: spunta fuori il nome ...

Negli ultimi giorni non si fa altro che parlare dello scandalo cocaina che avrebbe coinvolto in particolare due discoteche di Milano, frequentatissime dai volti celebri dello spettacolo italiano. Uno scandalo che ha portato alla luce rivelazioni shock dove svariate soubrette e show-girl hanno ammesso di aver fatto uso di droga.

Dopo Belen Rodriguez, ora, dalle testimonianze raccolte nell'inchiesta condotta dalla Procura di Milano, spunta fuori anche il nome di Elisabetta Canalis.
"Mi è capitato di fare uso di cocaina insieme ad altre persone tra cui Elisabetta Canalis, un tale Camillo Saviola, un certo Eliseo ed anche un tale Gianfri e altre persone dello spettacolo, normalmente si tratta del cosiddetto giro del The Club". Questo è quanto ha dichiarato al pm di Milano, Frank Di Maio, Karima, la modella francese ascoltata il 21 ottobre del 2008.
La fidanzata di George Clooney viene così chiamata in causa in una inchiesta che, a quanto pare, coinvolge una buona parte dello show-biz italiano. Intanto Belen Rodriguez, dopo le dichiarazioni uscite ieri, sembrava correre il rischio di non poter più condurre il Festival della Canzone. Ma forse c'è un dietrofront del sindaco di Sanremo, Maurizio Zoccarato: "Nella conferenza stampa non si doveva parlare di Belen, l'argomento è uscito fuori e, dato che a me era stato comunicato che il caso era simile a quello di Morgan dell'anno scorso, ho detto: 'Se la situazione è come quella, allora il metodo deve essere lo stesso', e poi ho aggiunto che mi sarei documentato. Cosa che ho fatto, e ho capito che la situazione è diversa". "Come amministrazione di Sanremo - ha dichiarato il sindaco all'Ansa - siamo convinti che, per presentare il festival, ci voglia un'immagine adeguata. Ma Belen rimane una persona che non è indagata è stata solo sentita come testimone".

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Postato da MF/News su Mondo Futuro News il 7/28/2010 05:16:00 PM


Manuela Arcuri topless e perizoma dell’estate 2010

Manuela Arcuri ci regala il più bel topless dell'estate 2010. La bella attrice sta passando le sue vacanze, da single, ad Ischia con la mamma. Il paparazzo è riuscito a fotografarla con il seno al vento e con un perizoma color carne che lascia ben poco all'immaginazione.

Di topless e lati b, fino ad ora, ne abbiamo visti molti ma lei entra, sicuramente, al primo posto della classifica, non siete d'accordo anche voi?

fonte: Chi